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Paesi di intervento
In commemorazione della Giornata Internazionale 2010 per l’Eliminazione della violenza contro le donne, riconosciamo che c’è un crescente impegno globale per affrontare questo tema.Le associazioni femminili non sono più sole. Dall’America Latina agli Stati Uniti, dall’Asia all’Africa, uomini e ragazzi, giovani e anziani, musicisti, celebrità e personalità di spicco del settore sportivo, media, organizzazioni pubbliche e private e cittadini si stanno impegnando di più per la tutela di donne e ragazze e la promozione dell’emancipazione e dei diritti di queste ultime.
La piattaforma di mobilitazione sociale “Say NO-UNiTE” ha registrato circa un milione di attività realizzate dalla società civile e da singoli in tutto il mondo. Nell’agosto scorso, in occasione della quinta Conferenza Mondiale della Gioventù tenutasi in Messico, i giovani attivisti provenienti da ogni parte del mondo hanno annunciato in chiari termini il loro messaggio: “È tempo di mettere fine alla violenza perpetrata contro donne e ragazze!” In questo sforzo comune sono coinvolti anche gli Stati membri. Dal mese di novembre 2010, la mia banca dati su diffusione, natura e conseguenze del problema – che registra peraltro le misure e i programmi per la lotta contro la dilagante violenza contro le donne – ha registrato più di 100 relazioni dei governi.
La celebrazione di quest’anno sottolinea il ruolo che puà svolgere in tal senso il mondo delle imprese – dai progetti di sviluppo al sostegno finanziario diretto alle organizzazioni impegnate nella lotta alla violenza e che rispettano i principi della responsabilità sociale d’impresa. L’azione denominata “Principi di emancipazione delle donne”, iniziativa del Global Compact e di UNIFEM, riconosce il costo economico della violenza perpetrata sulle donne e riceve il sostegno di più di 120 aziende leader del settore. Un numero crescente di media sta facendo luce sulle relazioni esistenti tra i cosiddetti “delitti d’onore”, la tratta di ragazze e la violenza sessuale nei conflitti e sta sensibilizzando l’opinione pubblica sui benefici che l’emancipazione del genere femminile ha sulla società. Tuttavia, c’è ancora molto da fare. Nelle abitazioni, nelle scuole e in ufficio, nei campi di rifugiati e nelle situazioni di conflitto, il settore delle imprese può contribuire a impedire il perpetrarsi delle diverse forme di violenza a cui donne e ragazze continuano a essere esposte.
La mia campagna “UNiTE to End Violence against Women” e la rete “Men Leaders” che ho lanciato quest’anno sono state accolte con grande entusiasmo e impegno. Lo slogan si sta diffondendo: la violenza contro donne e ragazze deve scomparire da ogni società; allo stesso tempo, l’impunità per i responsabili non deve essere più tollerata. In questa Giornata Internazionale, esorto tutti – governi, società civile, settore imprenditoriale, individui – a impegnarsi affinché la violenza contro le donne e le ragazze sia estirpata.
23/11/2010
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