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Paesi di intervento
Un centinaio di anni fa, le donne di tutto il mondo hanno compiuto un passo storico nella lunga strada per la parità. La prima Giornata Internazionale della Donna è stata istituita per attirare l’attenzione sulle condizioni inaccettabili e spesso pericolose di lavoro che tante donne affrontano in tutto il mondo. Anche se la cerimonia è stata celebrata solo in una manciata di paesi, ha portato oltre un milione di donne in strada, donne che chiedevano non solo condizioni lavorative migliori ma anche il diritto al voto, il poter ricoprire incarichi ed essere partner alla pari degli uomini.
Ho il sospetto che quelle coraggiose pioniere oggi guarderebbero al nostro mondo con un misto di orgoglio e di delusione. Vi sono stati progressi notevoli, il secolo scorso ha visto un’espansione senza precedenti dei diritti delle donne. Infatti, la promozione dei diritti delle donne può vantare di essere una delle rivoluzioni sociali più profonde cui il mondo abbia mai assistito.
Cento anni fa, solo due paesi hanno permesso alle donne di votare. Oggi, tale facoltà è praticamente universale e le donne sono state elette alla guida di governi in ogni continente. Anche le donne detengono posizioni di leadership in professioni da cui un tempo erano bandite. Molto meno di un secolo fa, la polizia, i tribunali ed i vicini vedevano ancora la violenza domestica come una questione puramente privata. Oggi due terzi dei paesi hanno leggi specifiche che puniscono la violenza domestica e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite riconosce la violenza sessuale come una tattica deliberata di guerra.
Ma nonostante questi progressi ottenuti nel corso dell’ultimo secolo, le speranze di uguaglianza espresse in quella prima Giornata Internazionale della Donna sono ben lungi dall’essere realizzate. Quasi due su tre adulti analfabeti sono donne. Le ragazze hanno ancora meno probabilità di frequentare la scuola rispetto ai ragazzi. Ogni 90 secondi, ogni giorno, una donna muore durante la gravidanza o per complicazioni legate al parto, nonostante possediamo le conoscenze e le risorse per rendere il parto sicuro.
In tutto il mondo, le donne continuano a guadagnare meno degli uomini per lo stesso lavoro. In molti paesi, inoltre, hanno accesso diseguale ai diritti sulla terra e all’eredità. E nonostante i progressi, le donne costituiscono ancora solo il 19 per cento delle legislature, l’8% dei negoziatori di pace, e solo 28 donne sono capi di stato o di governo.
Non sono solo le donne a pagare il prezzo di questa discriminazione. Noi tutti soffriamo del fallimento di più di metà del talento e della potenzialità mondiale. Noi miniamo la qualità della nostra democrazia, la forza della nostra economia, la salute delle nostre società e la sostenibilità della pace. Il focus di quest’anno della Giornata Internazionale della Donna, la parità di accesso delle donne all’istruzione, alla formazione, alla scienza ed alla tecnologia, sottolinea la necessità di sfruttare questo potenziale.
L’agenda per garantire la parità di genere ed i diritti delle donne prevede un programma globale, una sfida per tutti i paesi, ricchi e poveri, a nord e a sud. È stato in riconoscimento alla sua universalità, che le Nazioni Unite hanno riunito quattro organizzazioni esistenti per creare UN Women. L’obiettivo di questo nuovo organismo, che ho il grande privilegio di guidare, è quello di stimolare l’intero sistema delle Nazioni Unite in modo da poter mantenere la promessa della Carta dell’ONU sui diritti degli uomini e delle donne. È qualcosa per cui ho lottato per tutta la mia vita.
Come giovane madre e pediatra, ho vissuto le lotte per riuscire a bilanciare famiglia e carriera e ho visto come la mancanza di assistenza all’infanzia impedisca alle donne di ottenere un lavoro retribuito. L’opportunità di contribuire a rimuovere queste barriere è stata uno dei motivi che mi ha spinto ad entrare in politica. È questo il motivo per cui ho sostenuto politiche che estendessero i servizi sanitari e l’assistenza all’infanzia alle famiglie e ponessero come priorità la spesa pubblica per la protezione sociale.
Come Presidente, ho lavorato duramente per creare pari opportunità sia per gli uomini che le donne nel contribuire con le loro capacità ed esperienze alle sfide che il nostro paese affronta. Per questo motivo ho proposto un gabinetto che abbia un numero uguale di uomini e donne.
Come Direttore Esecutivo di UN Women, voglio usare il mio bagaglio e la mia conoscenza collettiva ed esperienza per incoraggiare i progressi verso una vera uguaglianza di genere in tutto il mondo. Lavoreremo in stretta collaborazione con uomini e donne, dirigenti e cittadini, la società civile, il settore privato e l’intero sistema delle Nazioni Unite per aiutare i paesi ad estendere le politiche, i programmi ed i bilanci e raggiungere questo prezioso obiettivo.
Io stessa ho visto ciò che le donne, spesso in circostanze difficili, possono realizzare per le loro famiglie e la società, se gliene viene data l’opportunità. La forza, l’operosità e la saggezza delle donne rimangono la più grande risorsa non sfruttata dell’umanità. Noi non possiamo permetterci semplicemente di aspettare altri 100 anni per sbloccare questo potenziale.
Per saperne di più: http://www.unwomen.org/2011/03/international-womens-day-2011-time-to-make-the-promise-of-equality-a-reality/
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