10Giugno2011 Quattro Sì per cambiare l’Italia

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L’Arci rivolge un forte appello a tutte le cittadine e i cittadini affinchè il 12 e 13 giugno si rechino alle urne per votare quattro Sì ai referendum popolari: Sì perché l’acqua è un bene fondamentale che appartiene a tutti e la sua gestione deve essere pubblica e partecipata; Sì per impedire ai gestori dei servizi idrici di ricavare profitti dalle tariffe; Sì per cancellare il nucleare dal nostro futuro; Sì per ribadire che tutti sono uguali di fronte alla Legge.

In tutti i modi hanno tentato di boicottare l’appuntamento referendario e di mortificare il diritto a incidere sulle scelte del Paese attraverso questo importante strumento di partecipazione.

Prima la decisione di non accorpare le amministrative col voto referendario, spostato all’ultimo fine settimana utile, con le scuole già chiuse e un ingiustificabile aggravio di costi.

Poi il maldestro tentativo del Governo di evitare il quesito sul nucleare con un decreto truffaldino e varato all’ultimo momento. Sono dovute intervenire la Cassazione e la Corte Costituzionale per smascherare l’imbroglio e ripristinare la legalità costituzionale.

Infine il pasticcio del voto degli italiani all’estero, che sono stati chiamati a esprimersi su un quesito diverso da quello che troveremo domenica e lunedì sulle schede.

Tutto ciò con un’informazione praticamente assente e un servizio pubblico che ha ricevuto ben tre richiami dell’Agcom perché non fa il suo dovere.

Eppure il 12 e 13 si voterà su temi decisivi per il futuro del Paese: la tutela dei beni comuni, la salute dei cittadini e dell’ambiente,una giustizia uguale per tutti. E’ un’occasione che non possiamo sprecare perché le cose, da martedì, possono cominciare a cambiare davvero.

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