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Paesi di intervento
Rafforzare la capacitá di intervento dell’Officina de l’Historiador de l’Avana nella salvaguardia del patrimonio Storico e Culturale della Cittá è stato l’obiettivo principale che per 36 mesi ha guidato le azioni del progetto “Salvaguarda de los valores patrimoniales y culturales que atesora el Centro Histórico de Ciudad de La Habana” e che, in base ai risultati presentati al pubblico il 16 aprile scorso durante il seminario di chiusura alla presenza dei partner, dei beneficiari, della Delegazione della Unione Europea a Cuba e delle Istituzioni Locali, è stato possibile raggiungere con successo. Semplice nella sua concezione, trasferire tecnologie e pratiche da applicare alla salvaguardia del patrimonio, il progetto non è stato di facile realizzazione coinvolgendo 3 paesi con lingue diverse (Cuba, Italia e Polonia), istituzioni con percorsi ed esperienze metodologiche diverse (Officina de l’Historiador de la Havana, Accademia delle Belle Arti di Varsavia, Universitá degli Studi di Firenze) e trattando tematiche altamente tecnologiche e innovative. E’ stato riconosciuto infatti il grande sforzo e la professionalitá nel coordinamento dimostrata da ARCS attraverso le sue strutture in loco e in Italia, e la disponibilitá e l’impegno del personale accademico dei due partner europei che hanno saputo conciliare i loro impegni professionali con lo sforzo richiesto dal progetto.
Venendo ai numeri, nel corso del progetto sono state realizzate 8 missioni di assistenza tecnica sia a Cuba che a Firenze e a Varsavia e hanno coinvolto piú di 10 accademici delle due istituzioni europee e portato alla formazione professionale nell’uso dei due strumenti consegnati (uno scanner laser per il rilevamento architettonico e un pulitore laser per la pulitura di pezzi di interesse storico) piú di 10 tecnici della Officina de l’Historiador. L’aspetto importante di questa azioni è stato il grande lavoro realizzato per aumentare le capacità dei due strumenti e l’uso che se ne poteva fare. Per quanto riguarda il pulitore laser infatti, una volta acquistato il macchinario di base, l’equipe del professor Koss, Direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Varsavia, di congiunto con il professor Jan Marckzak, Direttore dell’Istituto Optoelettronico dell’Accademia Tecnologica Militare di Varsavia, ha provveduto alla costruzione di un sistema di fibre ottiche capace di dividere e modulare il raggio laser per poter intervenire anche su materiali piú delicati come il legno e la carta (lo strumento base infatti era tarato per intervenire su pietra, marmo e materiali piú resistenti). Lo scanner laser invece ha richiesto e continuerá a richiedere un aggiornamento e una assistenza tecnica continuata viste le sue enormi possibilitá di utilizzo. Si tratta infatti di uno strumento diretto alla rilevazione di “punti ” che compongono una struttura e che successivamente, attraverso l’uso di programmi specifici e un processo di elaborazione degli stessi, è possibile ottenere tutta una serie di prodotti utilizzabili in ambito architettonico per il restauro, in ambito civile per interventi di ingegneria, in campo turistico per esempio per elaborati in 3D cosí come nella prevenzioni di disastri ambientali e molti altri. Il lavoro piú importante del team della Prof.ssa Grazia Tucci del GeCo, Geomatics & Communication for Cultural Heritage Laboratory DiCR – del Dipartimento di Restauro della Facoltá di Architettura dell’Univeristá di Firenze, coadiuvata dai due collaboratori Lidia Fiorini ed Alessandro Conti, è stata infatti quella di passare al team cubano le capacità di interpretare i dati e di utilizzare i programmi di elaborazione a seconda del tipo di risultato che si voleva ottenere. Nel corso del seminario quindi sono stati mostrati vari esempi di queste applicazioni dimostrando il grande interesse dei cubani nell’apprendere rapidamente il loro uso per dare un contributo sempre maggiore alla salvaguardia del proprio patrimonio tanto che al momento lo scanner laser è utilizzato anche per il rilevamento di alcuni ambiente del “Capitolio” uno tra i principali interventi di restauro che si stanno svolgendo all’Havana.
Oltre all’assistenza tecnica non sono mancati momenti di formazione e intercambio di tecniche e metodologie di restauro e conservazione destinate a studenti, professionisti e tecnici dell’Officina de l’Historiador e di altre entità cubane coinvolte nelle azioni di salvaguardia come l’Universitá dell’Havana, Geocuba, le altre Officinas de l’Historiador delle principali cittá storiche di Cuba (Remedios, Cienfuegos, Trinidad, Camaguey, Santiago, Santa Clara e Baracoa) che oltre ai professori citati in precedenza hanno visto il coinvolgimento di altri settori delle istituzioni accademiche tanto europee che cubane. In particolar va sottolineata la partecipazione dei professori Roberto Sabelli, Carlo Alberto Garzonio e Gianluca Mengozzi (tra l’altro presidente di Arci Toscana) dell’Universitá di Firenze nel percorso formativo che ha coinvolto piú di 200 tra studenti, professori e tecnici cubani.
Non va infine dimenticato che oltre alle azioni “tecniche” il progetto prevedeva azioni di sensibilizzazione sociale in particolare di bambini e adolescenti dell’Havana Vecchia con l’obiettivo di aumentare la loro consapevolezza rispetto all’importanza della salvaguardia del proprio patrimonio storico e culturale in quanto componente fondamentale della proprio identità. Grazie al lavoro del partner locale, la Ong Patrimonio, Societá, Cultura e Ambiente sono stati realizzati 8 laboratorio lungo tutto l’arco del progetto che hanno coinvolto piú di 200 tra bambini/bambine e adolescenti.
Si ringraziano inoltre, per la disponibilitá dimostrata nel partecipare e accompagnare il progetto, tanto l’Ambasciata Polacca a Cuba che il Nostro Eccellentissimo Ambasciatore all’Havana Carmine Robustelli.
Presto sará disponibile, sul nostro sito come sui siti dei rispettivi partner, una copia della pubblicazione che si sta ultimando di realizzare e che, oltre a sistematizzare le buone prassi avviate dal progetto, rappresenta un utile strumento per l’apprendimento dei rudimenti di base nell’uso delle due tecnologie da parte degli studenti cubani.
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