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Ci siamo, la società civile organizzata italiana respira aria di riforma vera, dopo anni di leggi-tampone che hanno normato il Terzo Settore. Varie le leggi specifiche in vigore (volontariato, promozione sociale,impresa sociale), oltre ovviamente il libro primo del codice civile, poi le altre leggi che indirettamente riguardano soggetti del Terzo Settore italiano (per esempio sul servizio civile, la promozione sportiva, la protezione civile, la stessa questione del 5 per mille…). Tutti aspetti normativi, di regolamentazione, che non spiegano, nè giustificano o danno risalto al valore storico e politico, alla valenza sociale del volontariato e dell’associazionismo italiano: per quel che ha fatto e continua a fare nel Paese e nel mondo per affermare i principi democratici della sussidiarietà, dei diritti, della solidarietà e della giustizia sociale, della legalità.
Nel contesto globale di crisi (economica, politica, sociale, ideale) l’azione dei corpi intermedi,espressa con forza di volontà e ragione dal Terzo Settore, significa attenzione e operatività nelle emergenze sociali e garanzia di dialogo fattivo (e di riavvicinamento di cittadine e cittadini..) in rapporto alle istituzioni. Per questo è essenziale l’esistenza di antenne sociali attente alle dinamiche(oltre alle problematiche) in atto nei territori e tra la gente. La proposta del Governo Renzi di una legge-quadro (finalmente!!!) di riforma del Terzo Settore mostra nelle intenzioni una volontà positiva di valorizzarlo e rafforzarne ruolo e garantirne operatività, superando le singole leggi in una ‘vision’ globale. Così la stanno accogliendo le rappresentanze sociali, pronte a intervenire, nel dialogo avviato ieri di fronte ad un testo ufficiale, per il suo miglioramento. Le organizzazioni e le ong del mondo del volontariato, della solidarietà e cooperazione internazionale si sono mosse da tempo e stanno continuando a lavorare per ottenere un medesimo risultato di riconoscimento della loro mission e storia, di rafforzamento del loro ruolo sociale nel sistema della cooperazione pubblica allo sviluppo. La coerenza delle politiche è la vera sfida per un’Italia che vuol superare la crisi e recuperare dignità politica e sociale nel Paese e nel contesto internazionale: per questo la legge di riforma-quadro del Terzo Settore e quella della cooperazione pubblica allo sviluppo sono priorità e atti importanti, da non sottovalutare e da seguire con attenzione.
dhttp://www.matteorenzi.it/wp-content/uploads/2014/05/LINEE-GUIDA-RIFORMA-TERZO-SETTORE_bozza-12-maggio-2014.pdf
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