20Giugno2014 Progetto Emergenza Libano

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Il Libano ha tenuto le frontiere aperte e oggi ospita il maggior numero di profughi dalla Siria, con la proporzione pro capite più alta al mondo: sono oltre un milione quelli registrati dall’Alto commissariato Onu per i Rifugiati, circa il 25 per cento dei quattro milioni di libanesi, ed entro la fine dell’anno potrebbero raggiungere il milione e mezzo, senza contare i profughi che non si registrano e le decine di migliaia di palestinesi in fuga dalla Siria. Per intenderci, è come se in 18 mesi arrivassero in Francia oltre 16 milioni di persone. Inoltre, in alcune cittadine, soprattutto al Nord, i siriani hanno superato in numero gli abitanti e la competizione per il lavoro e per la casa ha fatto diminuire i salari e aumentare gli affitti. A ciò va aggiunto che circa il 70 per cento dei profughi ha affittato casa, ma gli altri si arrangiano in baraccopoli prive di servizi nelle zone rurali (ci sono circa 1.100 insediamenti spontanei sul territorio), nei prefabbricati, in edifici abbandonati, nei garage o sono ospiti di famiglie libanesi: oltre a creare tensione con le comunità locali, questo complica anche il lavoro delle organizzazioni umanitarie. I servizi, dai sistemi fognari alla raccolta dei rifiuti, alla sanità, all’istruzione sono insufficienti. Scuole e ospedali non riescono più a rispondere ai bisogni di questa enorme comunità e secondo l’Unicef, un bambino su 10 lavora e una bambina su 5 è stata costretta al matrimonio precoce.

Il lavoro di ARCS, attiva nel Paese dei cedri dagli anni ’80, si inserisce proprio in questo contesto. Attualmente, infatti, la ong sta realizzando un progetto ad Hermel, una città di circa 23.000 abitanti, situata nel nord del Libano, nella parte più settentrionale della valle della Bekaa, a circa 140 km da Beirut. Se non fosse per la guerra in Siria, Hermel sarebbe una tranquilla cittadina immersa nel verde e negli ulivi, a circa 20Km dal confine siriano. Invece, la città ha risentito e risente ancora, degli effetti di quel che sta accadendo nella vicinissima Siria: solo in questa zona di confine, sono circa 20 mila i profughi che continuano a vivere insieme agli oltre 20 mila residenti. Molti di quelli che sono arrivati avevano già varcato altre volte il confine, sia per lavori stagionali che per piccoli commerci o semplicemente per abitudine a spostarsi. Eppure ora c’è una differenza sostanziale: sono obbligati a rimanere e non possono muoversi né beneficiare di tutti i vantaggi che lo status di rifugiati dovrebbe garantire loro. Per i bambini questo significa praticamente niente scuola, centri sanitari irraggiungibili o sovraffollati, nessuna possibilità di distrarsi, di sentirsi protetti, di giocare.

E proprio ad Hermel e proprio con i bambini, ARCS sta realizzando il progetto “Sostegno ai rifugiati siriani e ai libanesi returnees nel distretto di Hermel”, finanziato dalla Cooperazione Italiana, nell’ambito del Programma di Iniziative di Emergenza a Sostegno della Crisi Siriana. Il progetto, iniziato nel marzo scorso e della durata di 5 mesi, mira a contribuire ad un clima sociale favorevole per l’integrazione dei minori profughi siriani attraverso l’organizzazione di momenti socio educativi per i bambini delle scuole elementari e per le loro famiglie e la fornitura di equipaggiamenti e materiali didattici destinati alle scuole pubbliche dell’area. ARCS, infatti, ha deciso di dedicare una componente del progetto all’acquisto di materiali didattici per scuole pubbliche perché ad Hermel, a causa della scarsità dei mezzi economici a disposizione, si è riscontrato un considerevole deterioramento dell’offerta formativa: a fronte di un aumento consistente del numero degli iscritti nelle scuole pubbliche, non è stato previsto un aumento sostanziale del budget e le scuole non hanno ricevuto risorse aggiuntive. In particolare, è stato riscontrato un grave deficit di materiale didattico ed equipaggiamenti quali: macchine fotocopiatrici, banchi e sedie, lavagne, giochi didattici, equipaggiamenti per le scuole dell’infanzia, cartoleria varia e materiale di consumo.

Ad Hermel, inoltre, da un punto di vista più strettamente sociale, gli spazi ricreativi e i momenti di aggregazione sono decisamente inesistenti, così come le attività ludiche all’interno delle scuole, dove le lezioni frontali continuano ad avere la meglio su ogni momento di svago, fatto di musica, sport o qualsiasi altra attività extra-scolastica. Non a caso, crescono i momenti di tensione tra le due comunità- quella rifugiata e quella ospitante- anche a causa della mancanza di momenti di aggregazione. E’ proprio per questo che ARCS ha deciso anche di dedicare un’altra componente del progetto al lavoro all’interno delle scuole proprio per favorire i momenti di dialogo tra i bambini libanesi e siriani e facilitare lo scambio e la conoscenza tra queste due popolazioni, evitando l’isolamento e la chiusura reciproca. Durante le ore curriculari, infatti, è stato già realizzato un percorso educativo, con l’utilizzo di giochi di ruolo, rivolto a 800 bambini di 35 classi di 7 scuole pubbliche primarie di Hermel, che ospitano bambini siriani e libanesi. Nello specifico, in ogni scuola libanese, sono state selezionate le 5 classi con il numero più alto di studenti siriani iscritti. I 5 giochi proposti hanno avuto lo scopo di educare i bambini alla conoscenza di sé e dell’altro: aumentare igiene e conoscenza del proprio corpo; promuovere il rispetto per gli altri, accettare le differenze tra gli individui e sviluppare la capacità di comprendere gli altri e di comunicare; sviluppare la fiducia e la stima in sé stessi; promuovere la capacità di sentirsi felici attraverso il senso dell’umorismo, l’espressione corporale e la creatività. Inoltre, il mese scorso, proprio per permettere ai bambini di partecipare il più possibile a momenti di svago e divertimento, sono stati realizzati due spettacoli di marionette all’interno della scuola più grande dell’area, quella che ospita il maggior numero di studenti siriani: un incontenibile entusiasmo e una raggiante energia hanno salutato la giornata.

Partner dell’azione è l’Associazione Culturale di Hermel (ACH) con la quale ARCS collabora dal 2007. L’associazione culturale è attiva sul territorio del Distretto di Hermel dal 1994, con l’obiettivo di migliorare le opportunità di accesso dei minori alle risorse culturali e artistiche e di promuovere una cultura rispettosa dei diritti umani ed in particolare dei diritti dei minori. Infine, l’iniziativa s’inserisce in un’area nella quale ARCS ha sviluppato nel corso degli anni una profonda conoscenza del contesto ed in cui vanta relazioni durature e proficue sia con le istituzioni locali (Municipalità, Unione delle Municipalità e scuole) che con le differenti realtà associative.

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