15Luglio2014 Restiamo umani

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Restiamo umani.

Ripeterselo è d’obbligo in questo periodo, realizzarlo e`difficile.

Difficile rimanere umani quando, dopo la scomparsa di tre giovani coloni israeliani, il 12 giugno, Israele ha accusato Hamas, che non ha mai rivendicato la paternità dell`accaduto, e ha fatto scattare una massiccia e violenta operazione militare nella Cisgiordania e nella striscia di Gaza. L`esercito israeliano ha, così, bombardato la Striscia di Gaza e realizzato incursioni nella Cisgiordania, perquisendo e devastando abitazioni e terreni e arrestando centinaia di persone, causando la morte di un totale di 17 persone e il ferimento di altre 226.

Difficile restare umani quando, dopo il ritrovamento dei corpi dei tre scomparsi, il 30 giugno, le belligeranti dichiarazioni di buona parte del governo israeliano ha spinto la popolazione in una caccia all`uomo che ha visto il susseguirsi di attacchi contro i palestinesi in un`escalation che e` culminata nel brutale assassinio di un giovane palestinese per mano di estremisti israeliani.

Difficile restare umani quando della morte dei tre coloni e` stata incolpata l`intera popolazione di Gaza, che, a partire dalla notte fra il 6 e il 7 luglio, e` stata punita collettivamente con un vero e proprio massacro: il conteggio e` arrivato a 192 vittime e oltre 1400 feriti, numeri che continuano a crescere.  Sono stati bombardati moschee, edifici pubblici, centri educativi, strutture sanitarie e abitazioni.

Tento di ripercorrere le tappe di questo mese, ma e` difficile rendere umani i numeri, i dati, le parole. Eppure, dietro ognuno di questi numeri, c`e` una storia, che si somma ad altre migliaia di storie.

Per cominciare c`e` la storia di Fatma. Quando i soldati israeliani hanno fatto irruzione in casa sua, a Hebron, la donna e` stata colta da un attacco di cuore, ma i soldati hanno permesso alla Croce Rossa di soccorrerla solo un`ora più tardi, quando era ormai morta.

C`e` poi la storia di Suha, madre di Mohamed Abu Khdeir, il sedicenne gerusalemita che è stato rapito, torturato e arso vivo per vendicare la morte dei tre giovani israeliani. L`ho incontrata per porgerle le mie condoglianze, ho visto e sentito con lei la sua stanchezza, il suo amore e il suo dolore per una morte così insensata.

infine c`e` la storia di Yasser, di Gaza, che ha ricevuto una chiamata dall`esercito israeliano: “Stiamo per bombardare casa tua”. Ma lui a casa non c`era, ha provato a contattare qualcuno della famiglia, ma nessuno ha risposto. Una corsa contro il tempo, ma era già troppo tardi: la casa rasa al suolo, tutta la sua famiglia sterminata.

Sono queste le tappe di una storia cominciata molto prima, storie di una Storia più grande che parla di un sistema di occupazione di un paese, di oppressione di un popolo, di violazione sistematica dei diritti umani. Rimangano umani i dati, raccontando di persone, rimanga umana la storia, insegnando la verità, rimaniamo umani noi, continuando a credere e a lottare per un mondo più giusto.

Gerusalemme, 15/07/14
Alessandra Magda

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