12Agosto2014 Appello per salvare le minoranze irachene

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La guerra in Iraq rischia di provocare lo sterminio delle ultime comunità cristiane, yazide, shabak, turcomanne rimaste nel paese. Da metà giugno sono centinaia di migliaia le persone in fuga. Un ponte per… sta operando da allora per rispondere all’emergenza. Abbiamo distribuito, fino ad ora, acqua, succhi di frutta, pasti ipercalorici, latte in polvere, cibo, kit igienici per accogliere chi sta fuggendo disperato.

Ma la guerra non si arresta, ogni giorno ci sono nuovi bisogni. Interi quartieri della città di Erbil sono pieni di profughi, così come scuole e parchi pubblici.

Circa 850.000 persone si sono spostate in cerca di aiuto dalla caduta di Mosul per mano dell’Isis avennuta due mesi fa. Il numero di sfollati interni cresce fino a 1,4 milioni considerando anche le persone fuggite dall’area di Al Anbar dello scorso gennaio.

L’Iraq, come la Siria ed il Libano, rappresentava uno dei pochi mosaici di civiltà rimasti nel Vicino Oriente. Prima dell’attacco americano del 2003 c’erano più di un milione di cristiani. Oggi ne sono rimasti 400.000. Migliaia anche le altre minoranze che hanno subito stragi e persecuzioni negli ultimi anni. Sono figli di culture millenarie come gli Yazidi, o come i siriaci cristiani che parlano l’aramaico. Vivevano già da tempo sotto assedio e protetti dai kurdi.

Oggi l’Isis li sta di nuovo perseguitando.

Aiutaci a continuare nelle distribuzioni di acqua, latte in polvere e kit igienici a favore delle minoranze irachene. Sono migliaia le persone a rischio.

 

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