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da onuitalia.it
MAPUTO, 29 marzo 2016 – Con oltre 380mile persone a rischio di insicurezza alimentare in Mozambico, un numero che potrebbe raggiungere quota 1,8 milioni nel 2017 nel caso continuasse la siccità, l’Italia sta elaborando un piano di risposta nazionale per sostenere il paese africano, l’Africa meridionale e la popolazione gravemente colpiti da El Niño. Nei giorni scorsi, infatti, il capo dell’Ufficio Aiuti umanitari presso la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo Mario Baldi e l’esperto Fabio Melloni hanno visitato il Mozambico, incontrato il ministro degli Esteri Oldemiro Baloi, i rappresentanti dell’Istituto Nazionale di gestione delle calamità, delle agenzie Onu PAM, UNICEF e FAO, e delle Ong italiane che operano sul campo per fare il punto della situazione e tracciare una linea di azione.
Il piano combinerà le attività a favore dei più vulnerabili, che vanno dalla distribuzione di cibo nelle scuole alla costruzione o ristrutturazione di pozzi, con azioni a lungo termine per aumentare la resilienza della popolazione. Queste includono programmi agricoli nelle scuole, la creazione di orti scolastici e piccoli bacini, la fornitura sovvenzionata di sementi e lo sviluppo di nuove tecnologie agricole. Nel 2016, 4 milioni di euro saranno indirizzati sul fronte delle emergenze e altri 3 milioni saranno destinati allo sviluppo, anche se i progetti a lungo termine potrebbero richiedere più di un anno di lavoro.
L’iniziativa sarà realizzata in collaborazione con delle Ong selezionate con procedura di gara – Baldi e Melloni hanno incontrato le italiane GVC, CESVI, CCS, AVSI, COSPE, ASES – e in sinergia con le agenzie umanitarie delle Nazioni Unite. Dopo una prima fase in Africa australe, strategie simili potrebbero essere portate avanti nel Corno d’Africa.
Il fenomeno climatico El Niño, infatti, sta interessando diversi paesi oltre il Mozambico, tra i quali Swaziland, Lesotho, Zimbabwe, Zambia, Madagascar, Angola e Malawi. Causa della peggiore siccità nell’Africa meridionale degli ultimi 30 anni, rischio di insicurezza alimentare per 28 milioni di persone, El Niño è la ragione anche delle gravi perdite di raccolto registrate quest’anno nel Paese. Secondo i dati Onu, il 35% dei campi coltivabili nel sud del Mozambico non produrranno raccolto almeno fino alla prossima stagione delle piogge. El Niño ha anche provocato la perdita del 30% di bestiame, comportato l’aumento del 50% del prezzo di riso, mais e sorgo. Peggiorate pure le condizioni igienico-sanitarie nella regione, per la scarsità d’acqua, il che contribuisce alla propagazione di infezioni come il colera. (@annaaserafini)
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