da facebook.com/arcinazionale
A 15 anni dal G8 di Genova, giustizia non è stata fatta
Il 19, 20 e 21 luglio 2001 si svolse a Genova il G8, sotto la guida italiana. A protezione dei potenti fu creata una ‘zona rossa’, stravolgendo l’assetto urbanistico della città.
Centinaia di migliaia di persone, provenienti da tutto il mondo, decisero di organizzare un contro vertice, con manifestazioni e decine di seminari tematici.
Furono giorni entusiasmanti e tragici. Perché da un lato segnarono l’entrata in scena di un vasto movimento altermondialista, che avrebbe segnato di sé gli anni successivi a livello internazionale, dall’altro perché le forze dell’ordine esercitarono contro quel movimento una repressione violentissima e ingiustificata, tanto da far dire ad Amnesty che in quei giorni a Genova ci fu la più grave sospensione della democrazia in un paese occidentale dal dopoguerra.
Purtroppo le responsabilità di quanto accaduto, dall’assassinio di Carlo Giuliani, alla mattanza alla scuola Diaz, alle torture di Bolzaneto sono ben lungi dall’essere chiarite e i colpevoli puniti. Anzi, ieri al Senato è andato in scena uno spettacolo vergognoso, col rinvio sine die della discussione che introduce il reato di tortura, che tante vittime ha fatto e continua a fare.
Genova è ancora tra di noi, in tutti i sensi. La nostra battaglia per la verità, per garantire il libero diritto a manifestare e impedire soprusi e violenze, ancora più gravi se commessi da chi dovrebbe tutelare l’ordine pubblico, è più che mai attuale e urgente.