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Paesi di intervento
di Simona Federico
Il 28 dicembre scorso ARCS, in qualità di soggetto capofila, ha firmato la Convenzione con il Ministero dell’Interno per la gestione del progetto “PONTI: Inclusione sociale ed economica, giovani e donne, innovazione e diaspore”.
Si tratta di un’iniziativa pilota che, nel quadro degli obiettivi del bando volto ad affrontare le cause profonde delle migrazioni promosso dal Dipartimento per le libertà civili e immigrazione, intende sviluppare un approccio innovativo incentivando l’occupazione delle donne e delle giovani generazioni in Senegal ed Etiopia e valorizzando il ruolo delle diaspore nella promozione dello sviluppo nei paesi di origine.
Per raggiungere tali ambiziosi obiettivi ARCS ha coinvolto un ampio e ricco partenariato con esperienze varie e complementari composto da 20 enti, tra i quali ONG e associazioni italiane e internazionali (AIDOS; CIES; CIM; CIPSI; COOPERMONDO; Dokita; GMA; Associazione Microfinanza e Sviluppo; Non c’è Pace Senza Giustizia; OXFAM), associazioni delle diaspore (FAST – Federazione delle Associazioni Senegalesi del Triveneto; Associazione Amici dell’Etiopia ONLUS; AMMI – Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali) e associazioni locali in Senegal ed Etiopia (AST – Association des Sénégalais de Turin de retour au Sénégal; La Palabre ; CoopCim – Coopérative Sociale Coopération Internationale et Migration; REST – Relief Society of Tigray; WISE – Organization for Women in Self Employment; Oxfam Great Britain; Soddo Zuria Woreda Women and Children Affair Office). Inoltre è stata prevista un’attività di sistematizzazione delle buone pratiche che verrà svolta con la collaborazione dell’Università La Sapienza.
E’ stata lanciata la prima fase e sono state svolte tutte le attività utili per garantire l’avanzamento integrato dell’iniziativa, tenendo conto delle specificità dei diversi soggetti coinvolti e dei contesti di riferimento, sono stati definiti puntuali strumenti di coordinamento e monitoraggio e si sono riuniti i gruppi di lavoro tematici per procedere alla pianificazione operativa. Nei due paesi si è cominciato a lavorare insieme ai partner locali per favorire l’acquisizione di competenze e promuovere la micro-imprenditoria e l’impiego dei gruppi più vulnerabili (giovani e donne), per creare nuove opportunità di lavoro e di investimento in settori produttivi ed economici sostenibili e ad alto valore aggiunto. Le formazioni professionali e tecniche riguardano l’ecoedilizia, l’artigianato, l’agricoltura sostenibile, l’allevamento e la trasformazione dei prodotti agricoli.
Paesi di intervento
Progetti
Operatori locali