16Marzo2017 Arte e cultura a Cuba: una strada verso l’identità

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di Andrea Schiano Soave, volontario nell’ambito del Servizio civile nazionale all’Estero

Nelle scorse settimane, da quando sono tornato a Cuba, ho partecipato a moltissime attività culturali, ho ascoltato dal vivo ottima musica a prezzi bassissimi (a volte gratis), sono andato a teatro per vedere bambini che hanno cantato, ballato e recitato con una qualità sorprendente e valide compagnie di teatro, ho passato serate con giovani amici musicisti bravissimi che fino alle 5 del mattino non posavano la chitarra, ho visto esposizioni di giovani amici pittori e presentazioni cinematografiche e letterarie.

La mia idea di Cuba, prima di arrivarci, era in effetti di un posto sicuramente ricco di arte e di cultura, questa é l’immagine che si ha all’esterno ed un motivo c’é. Ma la mia aspettativa é stata forse superata e questo mi ha portato a fare una riflessione sull’importanza che ha l’arte e la creatività all’interno di una società.
A Cuba l’arte é molto importante e viene valorizzata sul serio, viene insegnata all’interno del sistema educativo in modo prioritario e viene rispettata e apprezzata. Il risultato é che i prodotti che vengono creati, all’interno dell’ambito culturale, sono di qualità oggettivamente elevatissima, ma soprattutto che la cultura crea identità. “La cultura é scudo e spada di una nazione” diceva Fidel Castro in occasione di uno dei suoi discorsi pubblici. La gente cubana, tra tutte le difficoltà con cui convive ogni giorno, all’interno di un paese che affronta un blocco economico da oltre 50 anni, trova sempre tempo e voglia di andare a teatro o al cinema, e si mette in coda per ore per comprare un libro. Io credo che ci sia un nesso tra il benessere morale e l’allegria della gente e la ricchezza del suo bagaglio culturale, e soprattutto lo sviluppo di una mentalità creativa.

Soprattutto io credo che lo sviluppo della creatività contribuisca a stimolare la curiosità, la sperimentazione, l’autonomia, lo spirito critico e che per queste ragioni sia una competenza che, se valorizzata, possa contribuire in maniera determinante a sviluppare le proprie potenzialità e il proprio talento e possa essere una competenza chiave nella vita quotidiana e nel lavoro.

Nel contesto sociale ed economico attuale, globalizzato, variabile e dalle potenzialità infinite, é fondamentale dominare l’informazione, assimilarla, trasformarla in conoscenze e utilizzarla in modo rapido ed efficace, selezionando con giudizio e senso critico l’enorme quantità di informazioni e notizie disponibile nei mezzi di comunicazione, senza prendere per vero tutto solo perché pubblicato in un sito web o trasmesso in tv. Sembra necessario ricavare un ruolo privilegiato per l’apertura mentale, l’immaginazione e la creatività.

Per gli studi che ho seguito e per motivazioni di interesse personale, il capitale umano e la sua valorizzazione é un tema che mi interessa particolarmente. Peraltro mi trovo in una fase cruciale del mio percorso di crescita personale, ovvero l’inserimento nel mondo del lavoro, in cui più che mai é importante riconoscere e valorizzare le proprie competenze. Ho scelto di fare il servizio civile proprio per maturare una consapevolezza sulle mie potenzialità e per iniziare il mio percorso lavorativo, visto che una volta terminati gli studi le prospettive di fare qualcosa di coerente con i propri valori e con le proprie capacità é più che complicato.

Il mondo dell’istruzione e quello del lavoro spesso sono troppo distanti e c’è troppa differenza tra ciò che si impara in teoria e ciò che significa lavorare nella pratica. C’è una grande differenza tra qualificazione formale e competenze possedute. La prima rappresenta il livello formale di istruzione e formazione ricevuto, mentre le competenze fanno riferimento alle conoscenze e alle abilità che effettivamente possediamo, indipendentemente dalla formazione. Solo una parte delle competenze si formano durante il percorso di istruzione formale, mentre le altre per la maggior parte si acquisiscono attraverso l’esperienza lavorativa o di vita.

Il percorso lavorativo per me é un processo di crescita personale, e non dovrebbe essere slegato dal percorso educativo, durante il quale vengono gettate le basi per l’acquisizione delle competenze che si svilupperanno nel corso della vita lavorativa e attraverso cui le persone vengono preparate per affrontare il futuro ed incontrare il proprio ruolo all’interno della società.
La società attuale é sempre più affollata ed interconnessa, e quindi sembra coerente che l’ingresso al suo interno debba avvenire attraverso un percorso che renda consapevoli delle enormi possibilità dell’ingegno umano e su come utilizzare l’intelletto unico delle persone.

La curiosità innata dell’essere umano è stata la chiave della sua evoluzione, e se canalizzata e valorizzata nel modo giusto può portare ad idee brillanti e rivoluzionarie. Trovarmi in uno dei posti al mondo dove la creatività e l’arte sono valorizzate e apprezzate di più, e svolgere un tipo di percorso che mi permette di mettermi alla prova in un contesto pratico in attività diverse e avendo a disposizione diverse fonti di apprendimento, é un’opportunità per conoscere più approfonditamente le mie caratteristiche personali e professionali, migliorarle e scoprirne di nuove e usarle per valorizzare le mie potenzialità e metterle a disposizione della società ritagliandomi il mio ruolo, che non per forza dev’essere limitato ad uno schema predeterminato.

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