10Ottobre2017 Tunisia: situazione difficile, ma continuiamo il nostro impegno

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di Alberto Sciortino

Non è un periodo facile, per la Tunisia, che ancora sembra non aver imboccato la strada giusta per uscire dalla lunga, lunghissima, crisi apertasi con la rivoluzione del 2011. Il governo sembra stare battendo forte sulla strada della lotta alla corruzione, con arresti eclatanti di imprenditori, ma dal punto di vista economico e sociale i problemi sembrano restare tutti aperti, con l’aggiunta del preoccupante segnale di una sostenuta ripresa quantitativa dei tentativi di migrazione clandestina di numerosi giovani dalle coste del paese.

La zona di Tataouine, dopo il momento di tensione per le rivendicazioni sociali che hanno preceduto l’estate, aspetta adesso di vedere i risultati degli accordi presi per mettere freno a quelle rivendicazioni. Assunzioni promesse e fondi devono ancora giungere e il ritardo potrebbe riaccendere gli animi.

Per il progetto TER-RE l’estate trascorsa è stata un periodo di attività “interne” con l’avanzamento dei lavori di ristrutturazione dei centri che ospiteranno i Groupements de Développement Agricole (il primo centro sarà inaugurato il prossimo 12 ottobre), l’acquisto di attrezzature, incontri ripetuti per perfezionare la qualità dei prodotti alimentari e incontri istituzionali per “accompagnare” il percorso verso il mercato con l’applicazione delle regole previste nei differenti settori coinvolti.

Da agosto, due giovani diplomate di Tataouine partecipanti al progetto, stanno coordinando un lavoro attento di raccolta di tutti gli elementi tecnici e culturali sui prodotti che potranno servire a definire le future strategie di marketing, così come appreso durante la formazione specifica, realizzando interviste sul campo con le produttrici. Allo stesso tempo, un’altra ragazza sta lavorando alla concezione del nuovo packaging dei prodotti, che sarà lanciato in occasione delle prossime uscite pubbliche nelle fiere, previste per fine anno.

Intanto, si è concluso il processo di registrazione formale dei Gruppi di Sviluppo Agricolo femminili nei nostri cinque villaggi, e il progetto sarà a breve in grado di organizzare una formazione in gestione e contabilità destinata alle donne che sono state elette come tesoriere e nei collegi sindacali di ogni gruppo.

I risultati di queste attività “interne” speriamo di portarli alla luce quando dai nostri GDA saremo in grado di creare la struttura societaria, dotata di marchi e strategie, necessaria affinché, parafrasando il titolo del progetto, dal lavoro sul territorio, si cominci a creare reddito.

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