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Paesi di intervento
di Federico Mei, coordinatore ARCS a Cuba
Non è un segreto che, a parte pochissime eccezioni, il turismo a Cuba, almeno fino a poco tempo fa, rientrava senza dubbio nella definizione “di massa” anche per specifiche scelte strategiche del governo locale.
I grandi hotel e le spiagge di Varadero o dei Cayos, e qualche toccata e fuga organizzata da tour operator statali in pochi e selezionati luoghi come l’Avana Vecchia, Trinidad, o Viñales, solo per citare i principali, era quanto di più si poteva sperare di ottenere in un viaggio verso la principale delle Antille.
Le cose iniziano a cambiare, pero, alla fine degli anni ’90 quando risulta ormai chiaro che il turismo rappresenta una delle poche risorse dell’isola con grandi potenzialità non ancora esplorate. Iniziano quindi a cadere uno ad uno tutti, o quasi, i paletti che fino a quel momento rendevano difficile e costoso fare turismo sull’isola, processo accelerato ancor di più a partire dal 2010 quando si avvia una profonda trasformazione del modello economico cubano che porta alla liberalizzazione di tante attività molte delle quali, come quella dell’accoglienza e della ristorazione, collegate al turismo.
Con l’aumento del numero dei turisti oltre che con la differenziazione della domanda degli stessi, sempre più esigenti in termini di conoscenza vera del patrimonio, della cultura e della ricchezza naturale di Cuba, è ormai chiara l’esigenza di una migliore organizzazione dell’assistenza ai turisti anche per lottare contro forme illegali che nel frattempo, e in assenza degli enti competenti, sono andate via via fiorendo. È il caso delle guide non ufficiali che proliferano all’Avana Vecchia o servizi come il nolo biciclette che ancorché tollerati, sono di fatto illegali.
L’Officina del Historiador, entità a cui è demandata la gestione dell’Avana Vecchia ha quindi la responsabilità di trovare soluzioni che armonizzino l’esperienza turistica con la vita quotidiana delle persone che ivi risiedono nonché ricercare modalità che apportino beneficio alle stesse e al territorio rispondendo alle esigenze dei visitatori sempre più interessati a immergersi nella “cubania”.
Il Centro di Orientamento per la promozione del turismo culturale, uno dei principali risultati del progetto INNOVA CUBA, esperienza sviluppata ampiamente in Italia in diverse modalità, rappresenta una primo passo per colmare questa lacuna che ha caratterizzato sino ad oggi l’esperienza turistica a Cuba, dove solo chi si è autorganizzato in maniera autonoma e con spirito di iniziativa, ha potuto viverla in maniera differente.
Mentre la struttura del Centro è appena stata completata e in parte già aperta al pubblico in Plaza Das Armas nel cuore della città vecchia, si tratta ora di riempirla di contenuti trovando sinergie e meccanismi che facilitino la conoscenza del patrimonio e della cultura locale promovendo una sua valorizzazione anche in termini economici e di benefici per la popolazione.
Basti pensare alla possibilità di mettere in rete i tanti musei presenti nell’area, ad esempio attraverso la possibilità per il visitatore di acquisire una tessera che permette l’ingresso a diverse istallazioni, cosa all’oggi non presente e che costringe il turista anche ad un eccessivo impegno economico.
Altre possibili iniziative vanno verso l’offerta di strumenti che sfruttano le nuove tecnologie come le mappe virtuali o applicazioni che diano orientamento e informazioni ai turisti ormai abituati a trovare tutto quello di cui necessitano attraverso un click.
Non ultimi sono poi servizi dedicati che coinvolgano direttamente la popolazione e che se in parte si stanno già sperimentando, non sono ancora a regime. Pensiamo ad esempio all’esperienza che ogni anno promuove la OH chiamata “Rutas y Andares”, che di fatto non è altro che visite guidate alla scoperta di luoghi poco esplorati dal turismo di massa ma che viene offerta solo in un periodo limitato dell’anno ed è poco conosciuta dai visitatori stranieri.
La prima missione in loco che realizzerà la AITR – Associazione Italiana di Turismo Responsabile nei giorni 27 gennaio/2 febbraio, ha quindi l’obiettivo di assistere la OH e la sua agenzia turistica San Cristobal, responsabile del Centro, nella strutturazione dello stesso anche mettendo a disposizione buone prassi italiane e proponendo formazione e intercambi con le stesse.
Nel corso del 2018 si prevede inoltre la fornitura al Centro di tutta una serie di tecnologie, come schermi interattivi, audioguide ecc e un ampliamento degli stessi spazi, affinchè diventi un punto di riferimento per il visitatore che arriva nella città con il desiderio di una esperienza edificante ma allo stesso tempo “responsabile”.
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