02Aprile2019 Una cartografia integrata e open source per la gestione dell’acqua in Camerun

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di Marta Cappiello

Per progettare dei sistemi di approvvigionamento d’acqua in zone rurali, conoscere il territorio è indispensabile. Per portare l’acqua a tutti è necessario sapere dove si trovano le case e i confini di ogni villaggio. Bisogna anche conoscere la posizione dei luoghi importanti per le comunità, come i centri per la salute, le scuole e i centri religiosi.

Nell’ottica di valorizzare le risorse del territorio, è indispensabile sapere dove oggi la popolazione va a prendere l’acqua e se ci sono fontane o vecchi sistemi idrici che non funzionano più ma che potrebbero tornare a funzionare.

Il territorio coperto dal progetto ENTER è vasto, per questo abbiamo deciso di coinvolgere come sempre la popolazione, partendo dalla formazione. Grazie ai due workshop di raccolta dati geografici, 18 studenti dell’Università locale hanno imparato ad usare il GPS e, accompagnati dalle guide locali, hanno tracciato i confini di 65 villaggi nella zona di Bangang e di Dschang nell’Ovest del Camerun, oltre a raccogliere tutte le altre informazioni utili al progetto. I dati sono destinati a essere pubblicati su OpenStreetMap, piattaforma di cartografia open source.

Alla raccolta hanno collaborato inoltre diversi volontari internazionali dell’organizzazione HOT (Humanitarian OpenStreetMap Team) che hanno disegnato da remoto tutto ciò che è possibile identificare dalle foto satellitari: edifici, strade, campi, foreste, fiumi. Le campagne sul terreno hanno completato il lavoro.

L’esperienza è stata coinvolgente a tal punto che gli studenti di Dschang hanno deciso di costituire un’associazione per la raccolta e la pubblicazione su OpenStreetMap di dati geografici della zona e magari dell’intero paese. Una cartografia integrata che permetterà alle istituzioni di coordinare i lavori pubblici, evitando, come succede spesso, di tranciare i tubi dell’acqua mentre si costruiscono strade.

Questo primo compito, come accadrà a tutte le attività del progetto, resta in mano alla popolazione camerunense.

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