25Giugno2019 INNOVA CUBA – un workshop di successo e molte premesse per il futuro.

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a cura del DIDA – UNIFI

L’esperienza sul campo ha coinvolto studentesse e studenti del DIDA – Dipartimento di Architettura della Università degli Studi di Firenze ed un gruppo di tecnici specializzati della Oficina Historiador de la Ciudad Habana, all’interno del progetto INNOVA CUBA coordinato da ARCS.

L’oggetto del workshop è stato l’ex Convento de Santa Clara de Asis situato nella Havana Vieja: si tratta di un immobile simbolo della città e potenziale fulcro culturale sia per la sua posizione centrale che per la grande diversità degli spazi interni che lo costituiscono. Costruito tra il 1638 e il 1643, fu il primo convento femminile della città ed ebbe quattro grandi ampliamenti successivi fino a raggiungere l’ampiezza di un intero isolato.

La sua attività monastica cessò nel 1920 e per un certo periodo ospitò il Ministero delle Opere Pubbliche. Passato di recente sotto l’amministrazione dell’Oficina del Historiador de la ciudad de la Habana, sarà, nell’intenzione di questo ente, destinato ad essere un centro specialistico per il restauro a scala caraibica.

Attualmente è presente sul posto un’impresa edile che si sta occupando della messa in sicurezza delle parti vulnerabili dell’edificio. Le attività del workshop sono state suddivise in due fasi di cui una conoscitiva in loco alla mattina e l’altra di elaborazione dei dati acquisiti nel pomeriggio. Il sopralluogo è stato condotto attraverso un’ispezione preliminare dall’esterno e sono state riscontrate alcune situazioni critiche; visitando gli interni sono emerse altre casistiche complesse dove è stata segnalata la necessità di alcune opere provvisionali urgenti: è dunque su queste parti che si è concentrato lo studio.

L’ispezione interna è stata condotta esaminando tutti i possibili meccanismi di danno fino alle cripte e tutti gli altri locali, ma non si sono riscontrate problematiche di evidente pericolo di crollo imminente. È stato però riscontrata una situazione di forte degrado dovuto ad una situazione di incuria protratta nel tempo ma anche a deiezioni animali quali i pipistrelli, molto diffusi nell’area circostante. È stata posta particolare attenzione alle problematiche relative a tutti gli spazi del piano terra, delle stanze interne del piano primo, ai percorsi interni ai chiostri superiori ed alla fontana ad oggi non funzionante.

È stata condotta un’indagine termografica ed igrometrica estesa a tutto l’edificio e prelevati dei campioni di calce spenta prodotta in loco, di intonaco e di materiale interno alle murature per poter condurre una analisi mineralogica presso l’Università degli studi di Firenze. Grazie alla Oficina Historiador e alla logistica di ARCS, abbiamo potuto usufruire di alcuni spazi attrezzati per lavorare alla creazione di un modello fotogrammetrico della fontana, elaborare le termografie che hanno evidenziato problemi gravi non visibili ad occhio nudo come le connessioni tra tetto e muri portanti ed è stato creato un quadro fessurativo delle due facciate principali su prospetti fotogrammetrici. In questa fase sono state discusse alcune soluzioni progettuali in risposta alle problematiche più diffuse e che stavano più a cuore ai tecnici locali, come ad esempio il giunto tra la colonna lignea e l’impalcato esterno del chiostro superiore, una grave lesione sul cantonale esterno o la situazione statica del campanile. Unendo il materiale elaborato è stato possibile comporre una presentazione riassuntiva di tutta l’esperienza. In occasione dell’ultima giornata di workshop il gruppo italo-cubano ha presentato quanto prodotto in un seminario presso la Oficina Historiador.

L’evento ha visto come protagonisti i tecnici locali e gli studenti, i docenti DIDA-DIACON che, insieme, hanno potuto dare un quadro completo della situazione in cui versa l’edificio e presentare un piano di interventi atti a preservare e consolidare il manufatto secondo i canoni internazionali del restauro contemporaneo ovvero: Riconoscibilità, Reversibilità, Compatibilità, Minimo intervento ed Interdisciplinarietà.

Considerato l’esito molto positivo dell’esperienza, l’Oficina Historiador ha espresso ad ARCS l’auspicio che si possa ripetere l’esperienza con altri studenti e professori DIDA-DIACON per poter approfondire altre porzioni funzionali dell’immobile, presentare e portare avanti il lavoro che verrà svolto in Italia come approfondimento dei dati raccolti in loco e maturare altre soluzioni progettuali, sia distributive che tecnologiche.

Grande la soddisfazione e la riconoscenza verso ARCI delle studentesse e degli studenti italiani per aver avuto l’occasione di partecipare ad un così importante seminario internazionale e aver potuto conoscere Cuba da un punto di vista privilegiato.

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