04Luglio2019 DROIT: un approccio innovativo alla cura del personale

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di Fabio Vitali

Si è concluso a Roumieh, presso gli uffici di AJEM, Association Justice Et Miséricorde, controparte locale del progetto Droit insieme a Mouvement Social, il percorso psicoterapeutico di gruppo per il supporto dello staff impiegato presso il carcere libanese femminile di Barber el-Kazhen, a Beirut, e la prigione centrale maschile di Roumieh. Comprensibilmente gli istituti di detenzione e i detenuti, sono uno degli ambienti lavorativi più difficili e faticosi, che logora in modo estenuante il personale dedicato, il quale necessità di costante supporto.

Psicologhe ed assistenti sociali hanno affrontato con entusiasmo le 18 ore, divise in quattro sessioni settimanali, di terapia. Per la prima volta nella loro personale esperienza professionale, hanno testimoniato quasi con sorpresa, un progetto di cooperazione internazionale offre assistenza e cura del personale impiegato nel progetto stesso.

Non solo dimostrando di comprendere l’elevatissimo stress quotidiano a cui si sottopone chi lavora nelle carceri, per il beneficio dei detenuti; ma anche interpretando, con un approccio innovativo la cura del personale, non offrendo l’ennesimo schematico gruppo di strumenti da applicare durante il supporto psicosociale, bensì puntando direttamente all’analisi dei bisogni e delle difficoltà affrontate quotidianamente dal singolo individuo; offrendo comprensione e individualizzando le risposte.

Quindi un momento anche di formazione e scambio reciproco, per migliorare il lavoro quotidiano di psicologhe ed assistenti sociali, per aumentare la consapevolezza della spesso necessaria uscita dagli schemi di una ripetitiva applicazione di uno strumento d’analisi – benchè offra un percorso “guidato”, più sicuro, quasi senza rischi – per entrare invece in un tipo d’approccio focalizzato alla “struttura mentale” individuale del paziente, in questo caso  della persona incarcerata. Un approccio più rischioso certo, senza percorsi stabiliti, concentrato sull’ascolto, sul raggiungimento del beneficio.

Un’occasione, questo ciclo di incontri psicoterapeutici, che Giovanna Zwein, psicologa di Mouvemant Social, si augura possa ripetersi, possa prevedere un percorso costante di terapia che si sviluppi lungo tutto l’arco della durata del progetto.

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