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Paesi di intervento
di Giulia Gerosa, volontaria Servizio Civile Universale
Il percorso che mi ha portato a scegliere il servizio civile non è stato lineare, ma piuttosto è stato frutto sia di spontaneità ed entusiasmo per il tipo di progetto che avevo individuato e il luogo dove si sarebbe svolto, sia di riflessioni più profonde in base a esperienze e studi intrapresi.
Posso dire di aver riflettuto sulle mie motivazioni e aspettative dopo aver mandato la domanda, perché in quel momento ho avuto la consapevolezza di avere scelto un determinato tipo di progetto, in un preciso luogo geografico.
Oltre a un interesse per tema e luogo, cercavo anche un progetto “completo”, nel senso che prevedesse coinvolgimento e partecipazione del volontario, così come la possibilità di vedere anche tutti gli altri aspetti di un ruolo svolto all’interno di un’organizzazione non governativa.
Avere l’opportunità di lavorare in contesti di vulnerabilità, operando, nella fattispecie del mio progetto, per l’inclusione sociale di persone che hanno vissuto l’esperienza del carcere rappresenta per me una grande prova di impegno e un tipo di attività in linea con lo spirito espresso dal servizio civile.
Poter svolgere la mia esperienza in Libano è un’ulteriore e determinante condizione che mi rende entusiasta all’idea di partire: mi sono sempre interessata di questa parte di mondo, più in generale quella mediorientale, e la quantità di domande e curiosità continua creata dalla cultura e dalla storia di questa zona è un altro grande stimolo e fonte di ispirazione e motivazione che mi accompagnano in questa fase pre-partenza.
Al momento ho tanta voglia di iniziare a fare, di vedere le situazioni, di apprendere e imparare e di “fare servizio” con il mio contributo di volontaria del servizio civile!
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