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ARCS sta sostenendo i suoi partner sul territorio impegnati nella distribuzione del cibo. Questa la testimonianza che ci arriva dall’associazione Nonna Roma. Per sostenerli basta una poiccola donazione.
Una famiglia dove solo il padre lavora e ci sono due o tre bambini. Una famiglia che fino a qualche settimana fa, conduceva una vita modesta ma dignitosa. In queste situazioni il prolungarsi della quarantena è stato un lento rotolare dentro un baratro. La prima settimana passa, la seconda, la terza ed è sempre più difficile. Inizia a paventarsi la consapevolezza che presto non ci sarà più niente da mangiare. Se non ci fossero stati dei risparmi consistenti, se già arrivare a fine mese era un gioco di equilibrio tra entrate e uscite, è un attimo trovarsi allo scoperto. Le prime volte si tiene, ma poi bisogna iniziare a fare una selezione degli alimenti che non ci si può più permettere. La carne è la prima ad essere sacrificata; oppure, se per una volta vuoi comprarla ai tuoi figli, non compri il latte. Di olio di oliva non se ne parla, oppure al posto del burro si prende la margarina. Poi arrivano le bollette e allora la situazione diventa sempre più difficile: bisogna fare una selezione che, in ogni caso, toglierà sempre qualcosa di essenziale. Il superfluo è un miraggio dei tempi andati, anche se da sole poche settimane. Non era mai successo e trovarsi ora a non avere più da mangiare per i propri figli è umiliante, mortificante. Getta in una preoccupazione e in uno stato d’animo orribile. Siamo nel 2020, siamo a Roma, in una capitale europea e ci troviamo a sostenere famiglie che fino all’altro giorno avremmo giudicato come normali, pur nella loro semplicità. Adesso hanno veramente, letteralmente, bisogno di dare da mangiare ai propri figli. Certo, per alcuni è una situazione momentanea e magari non sarà così in futuro perché c’è un lavoro a cui tornare. Però, adesso, la difficoltà di andare a fare la spesa, una delle poche cose che si possono fare in questo periodo, è reale e concreta.
Ed è veramente mortificante essere padri, madri, genitori in questa situazione.
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