25Giugno2020 Cuba si avvia verso riapertura, senza fretta

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di Federico Mei, Coordinatore progetti Cuba

Cuba si prepara a ripartire dopo quasi 3 mesi di “lockdown”, ma pare proprio che la parola d’ordine sia prudenza. Anche se il Paese caraibico ha gestito egregiamente la fase acuta della pandemia, registrando 2280 contagiati e 84 deceduti, il governo non sembra avere fretta a differenza di molti Paesi americani che, pur contando numeri ancora straordinariamente alti di contagi e decessi giornalieri, non fanno che parlare di ripresa e riapertura senza regole.

Con 11 provincie che non registrano contagiati da più di venti giorni e con contagi giornalieri che da più di una settimana sono stabilmente sotto i 15, concentrati per lo più nella provincia de l’Avana e in minor numero in quella di Matanzas, il governo ha deciso che è arrivato il momento di mettere in pratica il piano di ripresa suddiviso in 3 fasi anche se in forma asimmetrica. Con asimmetria ci si riferisce alla decisione, direi coraggiosa, che lascia fuori dall’avvio della fase 1, proprio la capitale L’Avana e Matanzas: in pratica più di ¼ della popolazione e il cuore economico del paese. Un po’ come riaprire l’Italia lasciando chiusa la Lombardia, tanto per fare un parallelo con la nostra situazione.

Va da subito chiarito che queste 3 fasi sono considerate di “graduale ripresa” e non di superamento dell’emergenza tanto che, nemmeno nella terza fase, si tornerà nel pieno della normalità tanto a rimarcare ancora una volta il principio della prudenza.

Ma veniamo ai principali contenuti delle 3 fasi.

Sicuramente per i vacanzieri l’aspetto più importante è quello della riapertura delle frontiere. La fase 1 non lo prevede visto che ci si limiterà a riattivare, con le dovute cautele, il solo turismo nazionale. Dalla fase due, quindi probabilmente da agosto, si riattiverà il turismo internazionale ma solo nella modalità “sole e playa” e in località che non permettono il contatto con la popolazione locale come i cayos. Solo nella fase 3 si riapriranno i voli commerciali “normali” ma dipenderà molto dal comportamento degli indicatori sanitari e quindi è difficile al momento prevedere come e quando. È in questa fase infatti che si potrà tornare a visitare le città, risiedere in una Casa Particular, che però dovrà garantire determinati standard di sicurezza, o affittare un’auto.

Il trasporto urbano si riavvia con la fase 1, quello interprovinciale invece solo dalla fase 2. Anche i servizi gastronomici ripartiranno con la fase 1 ma solo al 30% della capacità, che passerà al 60% nella seconda fino a ristabilire la piena funzionalità solo dalla 3 fase. Si andranno via via riaprendo luoghi di socializzazione come musei, parchi, piscine e le spiagge applicando percentuali di riempimento graduali e, nel caso delle spiagge, sotto il controllo della polizia rivoluzionaria.

I servizi culturali, invece, aspetteranno la seconda fase, ma si eviteranno le grandi agglomerazioni, come i concerti, anche nella terza fase.

Proseguono inoltre le tutele per i lavoratori e la previdenza sociale, così come la sospensione del pagamento delle tasse dei lavoratori per conto proprio per tutta la prima fase e, per alcune categorie, fino alla terza fase. La maggior parte dei “cuentapropistas”, potranno riavviare le proprie attività a partire dalla seconda fase.

Continuerà la vendita protetta di alcuni prodotti base attraverso il meccanismo della “libreta” e verranno progressivamente riaperti i centri commerciali che speriamo portino finalmente alla riduzione delle file.

Di ugual tenore sono le “medidias” in tutti i settori, cioè una ripresa graduale che sarà costantemente sotto osservazione e il cui passaggio da una fase all’altra, o anche il ritorno ad una fase precedente, sarà stabilito in base alla verifica degli indicatori sanitari precedentemente definiti e adeguati alle caratteristiche di ogni territorio.

Il comune denominatore delle 3 fasi rimane il distanziamento fisico e l’uso della mascherina, che, anche se verrà reso flessibile nel passaggio da una fase all’altra, rimane obbligatorio in tutti i luoghi dove c’è concentramento di persone come mercati, mezzi di trasporto, luoghi pubblici e per il personale di servizio (camerieri, commessi, autisti ecc) fino alla terza fase.

La fase 1 è iniziata giovedì 18 giugno mentre per le restanti fasi si vedrà in base al comportamento degli indicatori sanitari.

Per gli “habaneros”, quindi anche per me, il momento di una nuotata purificatrice nelle azzurre acque di Playa del Est pare ancora lontano, ma se questo vuol dire mettere la vita umana davanti agli interessi economici c’è poco da lamentarsi. L’estate è lunga e del resto qui dura praticamente 12 mesi, ci sarà tempo.

 

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