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Alcune immagini della prima giornata dedicata al workshop HATE MAP ROME, condotto in collaborazione con Wunderbar Cultural Projects ci riportano agli attraversamenti fatti con gli studenti partecipanti in alcuni quartieri della città di Roma, il cui tessuto racconta ancora storie di odio e di intolleranza verso minoranze di diverso genere.
Elena Bellantoni in compagnia di alcuni ospiti speciali ha studiato un percorso per esaminare il rapporto tra parole, pregiudizi ed immagini e iniziare a costruire una mappa collettiva.
Alla città dell’Altra Economia, Said Dursan ci ha portati nel suo laboratorio di giocattoli in legno per bambini, DAY, e condotti fino a Ararat per affrontare la difficile storia della comunità curda. Nel cimitero acattolico, attraverso le letture di Eros Manzo e Tommaso Nicoletti, sono risuonate le parole di Gramsci e di Pasolini che ci hanno accompagnati fino al Ghetto dove le pietre di inciampo continuano a raccontare lo spietato odio dei nazifascisti verso gli Ebrei.
Il nostro viaggio si è concluso al Ponte Garibaldi dove insieme a Claudio Libero Pisano abbiamo sostato di fronte alla stele commemorativa che ricorda l’omicidio di Georgiana Masi, giovane donna uccisa dalle forze di polizia mentre manifestava pacificamente per le proprie idee, per riportare alla luce un fatto gravissimo di violenza oggi ancora avvolto da molte ombre.
Ora lo sviluppo di questo discorso passa agli studenti che ci hanno seguiti in questo percorso. Il prossimo sabato 27 febbraio le riflessioni nate durante questa camminata collettiva e performativa saranno tradotti in immagini.
Come combattere discriminazioni e pregiudizi negativi, respingere le parole che seminano paura?
Siamo curiosi di vedere come questa mappa contro l’odio andrà a comporsi sui muri della città!
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