09Giugno2021 Stazione di trattamento dell’acqua potabile del villaggio di Foutchouli

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di Calogero Messina

Avanzano vivacemente i lavori della stazione di trattamento dell’acqua potabile nel villaggio di Foutchouli. Si tratta della prima di 9 stazioni che serviranno 34 villaggi rurali nel quadro del progetto ENTER – Energie Rinnovabili e Tecnologie Appropriate per l’accesso all’acqua potabile in zona rurale, co-finanziato dall’AICS –Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo, con il contributo dell’8×1000 Tavola Valdese ed in corso di realizzazione in cooperazione con la ONG camerunese ACREST, con l’obiettivo di portare l’acqua potabile nei villaggi rurali della Menoua, il Noun e i Bamboutos, nella regione Ovest del Camerun, dipartimenti di Dschang, Batcham e Foumbot.

I lavori non sono ancora conclusi e bisogna ancora scavare 7 km di condotte idriche per raggiungere il villaggio di Foutchouli dove l’acqua potabile sgorgherà da fontane pubbliche distribuite a non più di 300 metri di distanza da ogni residente del villaggio.

L’acqua viene captata a monte, nelle varie sorgenti montane, dove vengono realizzate delle barriere e definite delle zone di protezione per evitare la contaminazione delle fonti. Dalle sorgenti l’acqua viene canalizzata fino a due filtri lenti biologici, prima di accumularsi in un serbatoio più grande dove viene aggiunto ipoclorito di sodio prodotto localmente attraverso l’elettrolisi di una mistura satura di acqua e sale da cucina. L’energia per il processo di elettrolisi viene fornita da pannelli solari. La dose di cloro da aggiungere viene determinata da analisi preliminari dell’acqua accumulata e garantisce un’ulteriore protezione all’acqua lungo l’attraversamento delle condotte idriche verso le fontane e poi nelle case delle persone.

La realizzazione di questi sistemi idrici avviene attraverso una metodologia di Formazione/Azione. 40 giovani sono stati selezionati fra i residenti nei villaggi che beneficeranno del sistema di acqua potabile e sono stati accompagnati in un percorso formativo e pratico che vede la loro diretta e attiva partecipazione in tutti i lavori di realizzazione: tecniche di identificazione e captazione delle sorgenti montane, realizzazione delle stazioni di trattamento dell’acqua, scavo delle reti idriche, realizzazione delle fontane pubbliche che trasporteranno l’acqua potabile fino ai villaggi beneficiari. Questa strategia permette alle persone di appropriarsi delle principali tecniche di realizzazione per poter così assicurare la manutenzione futura degli impianti.

La costruzione dei filtri lenti e dei serbatoi di accumulo dell’acqua avviene con la tecnica del ferrocemento, che permette di ridurre notevolmente la quantità di cemento e ferro necessarie a costruire i serbatoi, abbassando non solo i costi ma anche il peso complessivo delle infrastrutture, adattandosi quindi anche a suoli più fragili. Allo stesso tempo però è una procedura più lenta rispetto all’impiego del cemento armato e richiede maggiore manodopera, considerando che bisogna alternare a mano diversi strati di ferro (reti metalliche) e cemento e non è possibile fare una unica colata dentro le cassaforme armate. Ciò comporta un aumento della difficoltà di realizzazione, soprattutto in zone isolate di montagna e senza strade, dove è particolarmente complesso fare arrivare i materiali di costruzione, soprattutto adesso che i lavori sono continuamente interrotti da torrenziali piogge equatoriali che si susseguono per buona parte del giorno.

Per fortuna lo staff di ENTER e gli studenti apprendisti coinvolti nella formativa azione di realizzazione non si fanno scoraggiare facilmente: caricano sulle loro spalle il peso dei materiali per trasportarli in cima al monte, scavano insieme la terra, mescolano il cemento e realizzano il loro sistema idrico, affrontando la pioggia e le intemperie con il sogno di portare acqua potabile nei loro villaggi.

Con lo sforzo e la collaborazione di tutti, questo sogno sarà presto una realtà. On est Ensemble!

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