02Luglio2021 La Casa de Todos: un primo bilancio del progetto tra le difficoltà date dalla pandemia COVID-19, la crisi economica e le speranze legate ai vaccini cubani

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di Federico Mei, Coordinatore progetti ARCS a Cuba

Il progetto La Casa de Todos, intervento finanziato dalla AICS – Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo e realizzato in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Case della Cultura e il Ministero della Cultura Cubano, ha mosso i primi passi a gennaio del 2021 quando a Cuba, e in particolar modo a L’Avana, già si registrava un primo riacutizzarsi della trasmissione della COVID-19 che è andato poi via via aumentando nel corso dei mesi a seguire.

Questo aspetto, unito alla certezza dell’avvio della campagna vaccinale a partire da maggio (almeno nella capitale), ha convinto il comitato di coordinamento del progetto a concentrarsi su quelle attività che, pur prevedendo una presenza fisica di più persone, garantivano il mantenimento delle misure di distanziamento fisico volte a prevenire il contagio.

Nella prima fase si è quindi iniziato ad affrontare il complesso tema della comunicazione, cioè la capacità delle Case della Cultura di far conoscere le proprie offerte e attrarre le persone della comunità.

L’azione, affidata ad un’esperta dell’Associazione di Comunicatori Sociale di Cuba, ha previsto prima una serie di laboratori volti ad analizzare i meccanismi di funzionamento interni delle Case della Cultura, il loro rapporto con le istituzioni locali e le comunità, la loro capacità di comunicare, i mezzi utilizzati e la loro capacità di strutturare una valida strategia di comunicazione. Nel corso di questi laboratori, il personale delle Case della Cultura ha potuto prendere coscienza delle proprie potenzialità così come dei limiti interni ed esterni e, accompagnati dall’esperta, ha definito una strategia di comunicazione per ognuna delle 3 case della cultura che ora i 3 gruppi di gestione locale dovranno sviluppare e trasformare in azioni concrete.

Contemporaneamente è stato affrontato il problema della mancata applicazione, da parte delle CdC, dell’identità visiva del sistema Case della Cultura. Aspetto che crea confusione, mancanza di riconoscibilità e di conseguenza mancanza di valorizzazione del ruolo delle case della cultura nelle comunità. Prima di tutto è stato necessario sottoporre ad un restyling l’identità visiva del Consiglio Nazionale delle Case della Cultura in quanto mancava delle necessarie declinazioni affinché i diversi livelli, fino alle Case della Cultura, potessero utilizzarlo. Per fare un parallelo si può prendere ad esempio il sistema Arci che ha assunto una identità visiva unica, a partire dall’Arci Nazionale e declinata ai vari livelli fino ad arrivare ai circoli.

Successivamente tale identità, attraverso un manuale, sarà fornita a tutte le case della cultura a partire dalle 3 coinvolte nel progetto La Casa de Todos, affinché  lo applichino. Sono stati realizzati anche degli spot tv e radiofonici in modo da utilizzare i canali tradizionali, ancora molto seguiti a Cuba, per trasmettere questo messaggio di unità e ravvivare l’immagine del sistema delle case della cultura nell’immaginario collettivo.

A giugno, è stata invece avviata l’azione della Fondazione Juan Marinello volta a realizzare una ricerca/azione sui gusti o le necessità culturali (prodotti e servizi) delle comunità dove sono insediate le 3 case della cultura  in modo da facilitare l’aggiornamento dei programmi culturali delle stesse e renderne l’azione più efficace. In ognuna delle 3 Case è stato quindi realizzato un workshop formativo per un gruppo selezionato di beneficiari che, insieme agli specialisti della Juan Marinello, parteciperanno alla ricerca/azione in modo da acquisire quelle competenze utili in futuro per aggiornare in maniera autonoma i dati.

Infine, il mese di giugno si è chiuso con un convegno dal titolo “Un acercamiento a la sostenibilidad desde la cultura” (Un approccio alla sostenibilità dalla Cultura) alla presenza di rappresentanti della AICS e dei tre municipi coinvolti. L’appuntamento è stato di particolare importanza perché la sostenibilità economica delle Case della Cultura è la tematica centrale del progetto e il problema principale che le autorità locali devono affrontare soprattutto in un periodo di crisi economica come quello attuale.

Il convegno è stato aperto dall’intervento della Prof.ssa Tania Garcia Lorenzo, una delle massime esperte sui temi dell’economia della cultura, incentrato sulla “Produzione culturale per la sostenibilità”. Successivamente è intervenuta Vivian Cabrera del PNUD (programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo) dove è stato presentato il programma PADIT (finanziato anche dalla nostra AICS) che, attraverso la promozione dello sviluppo locale, tenta di dare impulso proprio alla sostenibilità economica dei municipi. A seguire è stato il turno degli esperti del Ministero di Economia e Prezzi, ministero promotore della nuova “Politica di impulso allo sviluppo territoriale” le cui linee guida sono state approvate solo lo scorso marzo e quindi sono pochi, a livello locale, a conoscerne gli strumenti e le opportunità.

Va infine sottolineato che grazie ad un finanziamento complementare da parte del Fondo per la Cancellazione del debito Italia-Cuba è stato possibile fornire le 3 case degli arredamenti sia generali che specifici (come gli specchi e il parquet per le aule di danza, lo scenario per quelle di teatro ecc.) e kit di strumenti prodotti localmente (tamburi, chitarre ecc.) che stanno trasformando la funzionalità delle 3 case che si vuole diventino un modello per le altre 330 circa sparse per tutto il territorio nazionale.

Non c’è male per solo 6 mesi di progetto e per questo dobbiamo ringraziare innanzitutto i partner locali ma anche le persone coinvolte che con il loro entusiasmo fanno dimenticare le tante difficoltà che il paese si trova ad affrontare.

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