30Maggio2022 Formazione, inserimento lavorativo e creazione d’impiego: il progetto ARSMAIS in Senegal

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di William Foieni

A livello statistico, la diffusione del COVID-19 sembra argomento oramai chiuso per il Senegal. Nel mese di maggio 2022, dodici casi[1] è il picco giornaliero riscontrato: la netta e costante diminuzione da gennaio 2022 ha portato le autorità senegalesi a decretare una riduzione delle misure “anti-contagio” precedentemente attivate. L’intero territorio si trova a dover fare i conti con l’impatto che questi due anni di pandemia hanno avuto, soprattutto per quanto riguarda i settori più fragili.

Uno di essi è, senza dubbio, il tessuto economico che ha subito un rallentamento generale[2] con conseguenze importanti tanto nella vita delle Piccole e Medie Imprese senegalesi quanto (maggiormente) nelle attività del settore informale che rappresentano circa il 95%[3] dell’economia del Paese, passando trasversalmente per chi si trova nella condizione di dover cercare lavoro.

I giovani, già vulnerabili e a rischio di disconnessione dalla società sono adesso ancora più a rischio di estrema esclusione sociale e povertà a lungo termine. Si sono trovati in una situazione allarmante, determinata dalla pandemia, senza poter accedere a qualsiasi tipo di servizio o supporto. La conseguenza di ciò sarà l’aumento del numero di “NEET inattivi”, ovvero dei giovani che non hanno e non cercano un impiego, non sono iscritti a scuola né ad un corso di formazione.

Promuovere la creazione di posti di lavoro dignitosi, in particolare per i giovani e le donne nelle aree urbane e rurali è un tema su cui ARCS sta lavorando, nelle regioni di Dakar e Thies, all’interno del Progetto Sostenere la resilienza delle popolazioni rurali in Senegal e Mali attraverso l’imprenditorialità sociale (ARSMAIS)”.

Finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, l’iniziativa intende contribuire al rafforzamento del settore privato senegalese, considerato una valida alternativa alla scelta migratoria della forza attiva del Paese. Per farlo, il progetto prevedeva in una prima fase una mappatura e selezione di 30 aziende del settore primario, con l’obiettivo di inserire per un periodo di formazione, 150 giovani NEET (uomini e donne tra i 18 e i 35 anni) interessati al lavoro in agricoltura e/o ai vari sotto-settori correlati.

Una volta stilato l’elenco dei candidati, il lavoro sul campo di ARCS ha consentito, da un lato, ai giovani partecipanti di comprendere meglio l’obiettivo dell’azione di ARCS e di comunicare le proprie aspettative in termini di formazione. Ha permesso poi anche ai formatori di  esprimere le proprie esigenze a livello di formazione e di rafforzamento delle capacità, in particolare nei settori della produzione agricola e della trasformazione dei prodotti locali.

Il progetto è riuscito a organizzare i giovani candidati in 5 gruppi:

  • Un totale di 120 giovani, organizzati in quattro gruppi di 30 persone, con il focus che verteva sulla trasformazione agroalimentare,
  • Un gruppo di 30 giovani interessati invece ad essere formati sulla produzione agricola.

Al termine di questa fase è stata realizzata una gerarchia dei fabbisogni formativi per individuare un piano formativo da attuare sulla base delle aspettative espresse. L’obiettivo era quello di consentire ai giovani coinvolti, una volta erogati i cicli formativi, di inserirsi nel mercato del lavoro sia attraverso il lavoro autonomo che attraverso l’inserimento in imprese già attive.

Le formazioni sono iniziate a partire del mese di Aprile 2022 e stanno continuando tutt’ora.

[1] https://statistichecoronavirus.it/coronavirus-senegal/

[2] https://www.banquemondiale.org/fr/country/senegal/overview#1

[3] https://www.ilo.org/wcmsp5/groups/public/—ed_protect/—protrav/—travail/documents/publication/wcms_735752.pdf

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