27Giugno2022 ARCS e e Strajk Kobiet in Polonia a fianco delle donne ucraine rifugiate di guerra

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A seguito della missione esplorativa effettuata in Polonia dal 17 al 22 Marzo scorsi, immediatamente con lo scoppio della guerra in Ucraina e l’emergenza umanitaria della popolazione in fuga verso le frontiere, ARCS ha avviato una stretta collaborazione di partenariato con la Fondazione Strajk Kobiet (All Polish Women Strike), fondata in Polonia nel 2016 e attiva nella tutela dell’autodeterminazione delle donne, soprattutto in relazione alla salute riproduttiva e per la lotta ad ogni discriminazione e violenza di genere. Con lo scoppio della guerra in Ucraina a seguito dell’invasione da parte della Russia, la Fondazione si è da subito attivata per rispondere all’incessante afflusso di persone in arrivo ai confini della Polonia, poi a Varsavia e a Cracovia, attraverso il supporto alle donne ucraine sole o con figlie e figli, con un’attenzione particolare al sostegno psicosociale per quelle di loro che hanno denunciato violenze al loro arrivo.

Grazie ai fondi raccolti tramite la campagna “In Fuga dall’Ucraina”, ARCS ha supportato Strajk Kobier nell’immediato per l’aiuto materiale consistente in beni materiali di prima necessità e di accoglienza in emergenza alle frontiere e nell’aiuto psicologico e sociale.

Nella mission e nel curriculum di ARCS, i programmi di salute mentale e di sostegno psicosociale sono tra le attività più importanti di prima risposta umanitaria, anche se spesso i finanziatori pubblici e le agenzie umanitarie danno prima priorità agli aiuti materiali alimentari o sanitari. Eppure, lo stato psicologico di chi ha subito traumi e violenze nei conflitti ha un impatto immenso e diretto sulla loro vita e della famiglia e nella comunità, nell’immediato e nel futuro. La situazione delle persone in fuga dall’Ucraina, poi giunte in Polonia, non è più soltanto un’emergenza della prim’ora, ma si protrae e vede una presenza della gente accolta, ormai prolungata in questi mesi di guerra, registrando purtroppo un calo dell’attenzione mediatica e della solidarietà spontanea che si era vista nel primo periodo: per questo è diventato oggi ancora più essenziale garantire i servizi di supporto dedicati, in primis a Varsavia e Cracovia (città con maggior carico di accoglienza), proprio in termini di assistenza psicosociale e legale.

Grazie al supporto della Campagna In Fuga dall’Ucraina, che ha permesso un primo rapidissimo finanziamento diretto a Strajk Kobiet, l’organizzazione polacca in partenariato con ARCS ha avviato una linea telefonica dedicata (Helpline) alle emergenze di salute mentale e psicosociale per la popolazione ucraina rifugiata, in particolare ovviamente rivolta al target di genere e alle/ai minori presenti con le madri, poiché i padri sono impegnati nella guerra.

Al supporto della Campagna “Un aiuto subito” promossa dal Corriere della Sera e dal TG La7 e alla raccolta in Italia promossa da ARCS e ARCI, si è aggiunto il contributo di UBI (Unione Buddista Italiana), attraverso il finanziamento della proposta presentata alla call sull’emergenza Ucraina.

Sappiamo bene quante siano le persone in fuga da situazioni di conflitto e guerra in accoglienza da rifugiate nei paesi ospitanti, che soffrono in primis del disturbo post-traumatico da stress (PTSD). L’obiettivo della Helpline è quello di aiutare a monitorare le conseguenze per la salute mentale e garantire uno standard minimo di inclusione sociale a chi è maggiormente vulnerabile e soffre di una varietà di sintomi come ansia, esaurimento, trauma, rabbia, depressione o comportamenti psicotici. Inoltre, c’è l’esigenza di fornire l’assistenza legale per la regolarizzazione della presenza in Polonia ed Europa, che spesso non è sufficientemente seguita dalle istituzioni.

La Helpline istituita da ARCS e Strajk Kobiet, ad oggi attiva con due linee telefoniche, costituisce una procedura unica nel suo genere in Polonia: fornisce alle donne in primis sia consulenza che assistenza da parte di psicologhe/i e psocoterapeute/i  che assistenza legale. La Helpline funziona con la pubblicizzazione di un numero nei posti di frontiera e/o nei luoghi frequentati da gente rifugiata nei centri urbani per l’invio di sms all’hotline/helpline: a seguire arriva il contatto in risposta celere per garantire comunque entro 48 ore una prima conversazione telefonica, al fine di valutare il bisogno di terapia e assistenza e organizzare la data e l’ora dell’appuntamento. Il numero di appuntamenti per le pratiche o sedute necessarie viene fissato quindi caso per caso, sulla base di un primo screening per definire il grado di urgenza.

Oltre la Helpline, ARCS e Strajk Kobier stanno progettando nuove iniziative di assistenza e progetti di inserimento sociale e lavorativo per le donne ucraine in dialogo e interazione anche con le donne polacche, soprattutto quelle più vulnerabili, per cui si stanno costruendo percorsi di rafforzamento ed empowerment da tempo. Per questo è programmata nei primi giorni del mese di luglio una nuova missione in Polonia, al fine di ampliare le attività e le aree di intervento.

ARCS e Strajk Kobier unitariamente rilanciano la campagna di fund raising In fuga dall’Ucraina, collegandola anche al 5X1000.

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