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Dal mese di febbraio scorso ARCS, Arci Culture Solidali, si è attivata per l’emergenza umanitaria collegata alla guerra in Ucraina, organizzando una missione in Polonia per verificare le azioni in sostegno alle organizzazioni partner impegnate nell’aiuto delle persone in fuga dall’Ucraina presenti alle frontiere: in gran parte donne con figlie e figli, anziane e giovani anche minorenni sole. I flussi delle persone rifugiate sono continuati e si stanno intensificando a causa delle nuove offensive russe. Le donne e i minori presentano gravi elementi di fragilità a causa del disturbo post-traumatico da stress (PTSD); vi sono anche non isolati casi di violenza sessuale. ARCS,dal mese di marzo scorso, ha avviato una stretta collaborazione di partenariato con la Fondazione Strajk Kobiet (All Polish Women Strike), fondata in Polonia nel 2016 e attiva nella tutela dell’autodeterminazione delle donne e l’empowerment di genere. Grazie ai fondi raccolti tramite la campagna “In Fuga dall’Ucraina”, ARCS ha supportato Strajk Kobier da subito nell’aiuto umanitario con la distribuzione in beni materiali di prima necessità e l’accoglienza. Alla raccolta fondi associativa di ARCS si è aggiunto il contributo della Campagna “Un aiuto subito” promossa dal Corriere della Sera e dal TG La7 e in seguito il sostegno di UBI (Unione Buddista Italiana) per la call sull’emergenza Ucraina. Il centro dell’intervento è l’attivazione di una Helpline, gestita da Strajk Kobiet con due linee telefoniche per consulenza e assistenza psicosociale e supporto legale. La Helpline funziona attraverso la pubblicizzazione nei posti di frontiera e/o nei luoghi frequentati da gente rifugiata nei centri urbani per l’invio di sms ad un numero telefonico dedicato, cui segue il contatto il primo contatto entro 48 ore per valutare il bisogno di terapia e assistenza e attivare l’iter. Il 2 aprile scorso ARCS ha varcato il confine ucraino con la Carovana di #StopTheWarNow portando aiuti umanitari a Leopoli. Al ritorno, insieme ad Arci Solidarietà onlus, FairWatch e altre realtà romane e laziali, grazie alla disponibilità e collaborazione con il Comune di Roma e poi con la Regione Lazio, ARCS ha portato in Italia 47 persone, tra cui la maggioranza disabili, evacuate dalle zone più colpite dalla guerra, come il Donbass e Mariupol, garantendo dalla prima accoglienza nell’albergo Marriott l’assistenza socio-sanitaria e i programmi di inclusione, come i corsi di italiano, per passare oggi alla seconda accoglienza.
La campagna di fund raising di ARCS per l’emergenza Ucraina prevede il sostegno diretto alle persone profughe in Polonia e in Italia e l’aiuto umanitario nelle zone di guerra: insieme all’invio di alimenti e beni di prima necessità, adesso la priorità è la fornitura urgente di un dissalatore delle acque a Mykolaev, città vicina ad Odessa bombardata pesantemente anche in questi giorni, per fornire 17-20 mila litri di acqua potabile (link). Il dissalatore ha un costo di acquisto, trasporto da Kiev a Mykolaev, montaggio e garanzia di kit di filtri di 25.000 euro circa. Occorre garantire dal mese di luglio l’installazione per affrontare l’immediata emergenza e per evitare malattie alle tante persone sotto mira dei missili russi. Allo stesso tempo diviene essenziale continuare a portare aiuti alimentari e di prima necessità in Ucraina: per questo #StopTheWarNow sta proseguendo nell’organizzazione di Carovane umanitarie per garantire le scorte utili nel periodo invernale, stagione che inizia nel Paese prima che nell’area mediterranea. Per fare tutto questo e in tempi utili ARCS rilancia il fund raising per l’Ucraina, sia attraverso la destinazione del 5X1000 che con il versamento volontario sul conto dedicato.
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