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Paesi di intervento
di Matteo Sirgiovanni
Dal 9 al 23 Luglio si è tenuta, nell’ambito del progetto ArcheoCuba, la prima missione dei tecnici cubani in Italia.
Potrebbe avere senso iniziare il racconto dalla fine, dai saluti e dagli abbracci pieni di reciproca gratitudine anche grazie a un programma di lavoro tanto intenso quanto in grado di lasciare molto a tutti i partecipanti, cubani e italiani.
ArcheoCuba, progetto finanziato dall’AICS, si pone l’ambizioso obiettivo di indagare e sperimentare metodi di conservazione e gestione sostenibile del patrimonio in un’ottica multisettoriale e partendo dal presupposto che un’area urbana, intesa come risultato di una stratificazione storica di valori, caratteri culturali e naturali, processi economici ed elementi intangibili del patrimonio, non possa prescindere dalla salvaguardia dell’ambiente.
Un progetto di ampio respiro quindi, che ambisce a rappresentare un modello gestionale, oltre che una base d’intervento futura.
Questa prima missione ha visto l’attiva partecipazione di tutti i partner italiani: oltre ad ARCS, che ha svolto un ruolo di coordinamento e di accompagnamento della delegazione cubana, Comune di San Felice Circeo, Ente Nazionale Parco Circeo, Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti culturale del MIC, Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università Sapienza di Roma.
La delegazione cubana era invece formata dai preparati ed appassionati tecnici archeologi dei due partner cubani: la Oficina del Historiador de la Ciudad de L’Havana (già partner di ARCS da molti anni) e la Oficina del Conservador de la Ciudad de Matanzas.
La prima settimana di attività si è tenuta nel territorio del Comune di San Felice, partner capofila del progetto, grazie anche alla ospitalità offerta dall’Ente Nazionale Parco Circeo.
Il primo giorno, nella cornice dell’aula consiliare e con la presenza di alcuni rappresentanti del Comune, un evento pubblico ha dato modo a tutti i partner di poter illustrare il progetto e condividere obiettivi ed attività. Ciò nell’ottica di dare a questo intervento la visibilità che merita.
Fino al giovedì, i lavori si sono tenuti negli spazi del Parco e nelle zone limitrofe e hanno avuto, nello spirito del progetto, un respiro multisettoriale: archeologia, botanica, sostenibilità del turismo, monitoraggio ambientale. È stata una grande emozione poter entrare nel sito preistorico della Grotta Guattari, chiuso da tempo.
Il tutto a cura di ENPC, PANGEA Onlus, Tecnostudi Ambiente, Sovrintendenza di Latina e Frosinone, Capitaneria di Terracina.
Il venerdì, la Fondazione Caetani ha aperto le porte del Giardino della Ninfa e ha permesso alla delegazione di poter visitare questo importante presidio di etnobotanica.
La seconda settimana è iniziata con la visita della Necropoli della Banditaccia e del Museo Nazionale di Cerveteri a cura del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia.
Il martedì, grazie alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale e a ICR, la delegazione ha potuto immergersi nei fondali del sito di archeologia subacquea del Gran Carro, sul lago di Bolsena.
La mattina del 20, negli spazi della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, i partner cubani ed italiani hanno avuto la possibilità di pianificare i webinar per quanto riguarda la parte del progetto inerente la formazione. Mentre il pomeriggio, le porte della sede della Direzione Generale Educazione, ricerca ed istituti culturali del MiC si sono aperte per un saluto istituzionale e una visita guidata all’orto botanico.
Giovedì l’Istituto Centrale per il Restauro (ICR) e l’Istituto Centrale per la Grafica (ICG) hanno accolto la delegazione congiunta dando loro la possibilità di visitare spazi e laboratori.
La giornata si è conclusa con una suggestiva visita della camera di manovra della Fontana di Trevi, avvenuta in presenza di tecnici Acea e situata proprio sotto gli uffici di ICG.
Venerdì è stato il giorno della visita del polo museale della Sapienza, a cura del Dipartimento di Biologia Ambientale. Nel pomeriggio è stata invece la volta dell’Orto Botanico di Roma. Una visita che ha emozionato e che ha dimostrato quanto la questione climatica sia ormai un tema non più rimandabile.
L’ultima giornata di attività si è tenuta invece tra Ostia e Fiumicino con visita della Necropoli di Isola Sacra e del Museo delle Navi, a cura del Parco Archeologico di Ostia Antica.
Ogni singola attività ha in realtà assunto le caratteristiche dello scambio. Scambio di competenze, di metodi gestionali, di intervento, ma anche esperienziale.
ArcheoCuba è solo all’inizio e CONTINUARÁ.
Di occasioni di scambio come questa ce ne saranno ancora molte ed ARCS metterà in campo anni ed anni di presenza in loco e di rapporti saldi con i partner cubani.
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