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Paesi di intervento
di Elisa Ginevra Giacomelli, volontaria nell’ambito del Servizio Civile Universale in Camerun
Il primo periodo che ho trascorso in questo Paese dai mille colori è volato via in fretta. Il Camerun, conosciuto anche come “l’Africa in miniatura” per via della sua varietà paesaggistica e climatica, mi si è presentato in tutta la sua bellezza fin dai primi giorni. Durante il lungo viaggio in auto dalla capitale Yaoundé fino a Dschang, nella Regione dell’Ovest per raggiungere la sede di ARCS nel Paese, abbiamo infatti attraversato giungla e savana, in un alternarsi di distese d’un verde lussureggiante e dalle mille sfumature, rese ancora più vive dall’avanzare della stagione delle piogge.
Adattarsi al clima tropicale non è stato del tutto immediato: Dschang si trova al di sopra dei mille metri d’altitudine e dunque non fa quasi mai caldo. Arrivando da un mese trascorso negli uffici di ARCS a Roma, in un’estate calda e afosa, il cambiamento si è certo fatto sentire. Se da un lato mi è parsa una boccata d’aria fresca, dall’altro mi sono spesso ritrovata a chiedere ai colleghi locali: ma qui piove proprio sempre? Oppure, quanto durerà ancora la stagione delle piogge? In realtà, Dschang resta comunque un’eccezione poiché si tratta di un microclima e in quanto tale beneficia di un’anomala “petite saison sèche”, che la distingue da altre località del Paese per essere meno piovosa della media.
Le frequenti piogge non sono state l’unico cambiamento. A queste si sono aggiunte infatti altri piccoli ma essenziali adattamenti come una rigida profilassi comportamentale (non mangiare verdure crude, bollire sempre tutto e così via) e la saltuaria mancanza di acqua o di luce (o di tutt’e due) la cui interruzione avviene sempre nei momenti meno opportuni!
Nonostante tutte queste novità però, il Camerun è un paese talmente vivace e ricco di tradizioni e di cultura che è facile guardare oltre i piccoli intoppi quotidiani. Dai colori di frutta e verdura al mercato, a quelli degli abiti tradizionali in panno africano, al sorriso e all’animo solare delle persone, è facile lasciarsi contagiare da tanta bellezza. E i camerunesi sono maestri nel trovare un buon motivo per sdrammatizzare qualsiasi situazione… “On fait avec,” dicono qui quando manca qualcosa o quando qualcosa non è proprio come dovrebbe essere. E la giornata va avanti.
Mi ritengo fortuna ad essere arrivata fin qui grazie ad ARCS perché il Camerun, con le sue piccole boutiques e la polvere rossa delle strade, è un Paese affascinante e ancora tutto da scoprire. Alla prossima!
Nella foto: Entrata del Marché “A” di Dschang.
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