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Paesi di intervento
di Francesca Donà, volontaria di Servizio Civile Universale in Giordania.
Il 30 Settembre scorso si è concluso il Progetto triennale POWER – Promuovere l’empowerment economico e sociale delle donne vulnerabili in Libano, Giordania ed Egitto, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, la Fondazione Terzo Pilastro Internazionale e i fondi 8X1000 della Tavola Valdese, implementato da ARCS – Arci Culture Solidali, in collaborazione con molteplici organizzazioni partner.
Per comprendere a fondo l’impatto generato dal progetto nei tre Paesi e individuare le migliori pratiche, ARCS ha incaricato la start-up Open Impact, che utilizza un metodo innovativo nella valutazione di progetti e programmi a impatto sociale e ambientale.
Si tratta del Ritorno Sociale sull’Investimento (SROI), una metodologia che pone al centro dell’analisi il rendimento sociale creato da un investimento di risorse economiche.
Dunque, piuttosto che limitarsi a calcolare il ritorno economico, come i tradizionali metodi di valutazione, lo SROI consente di rilevare anche i costi e benefici sociali e ambientali dei progetti servendosi di valori monetari come unità di misura. Per fare ciò, tale metodologia si basa sugli outcome di un progetto che sono misurati attraverso specifici indicatori, o proxy.
Gli outcome vengono rilevati attraverso un processo in cui i principali soggetti direttamente o indirettamente interessati e influenzati dalle attività del progetto riflettono sul cambiamento positivo o negativo che esso ha apportato alle proprie vite.
Questa metodologia risulta particolarmente consona a rendere conto dei progressi dei progetti di sviluppo implementati dagli attori della cooperazione internazionale e ciò è particolarmente vero nel caso di ARCS, se si tiene a mente che il primo punto della mission di ARCS è proprio quello di promuovere cambiamento sociale.
Che cosa ha rivelato dunque la valutazione del progetto POWER condotta da Open Impact?
La valutazione di Open Impact ha rivelato che in tutti e tre i Paesi il progetto POWER ha registrato uno SROI positivo. Questo significa che il ritorno sociale creato – calcolato in Euro – ha superato l’investimento economico iniziale. Il Paese che ha registrato uno SROI maggiore è stato l’Egitto, dove il valore sociale creato da POWER è stato di 1.19 Milioni di euro, a fronte di un investimento iniziale di 677.89 Mila Euro, seguito dal Libano e, in ultimo, dalla Giordania. Il Libano, invece, è il paese nel quale le microimprese supportate dal progetto sono cresciute di più.
La riduzione del ricorso a sussidi di disoccupazione, l’aumento del benessere e l’aumento nell’autostima, nella consapevolezza di sé e nella fiducia generale dei soggetti interessati dall’implementazione del progetto sono stati i principali outcome individuati per calcolare il ritorno sociale del progetto. Accanto a essi, il rafforzamento delle istituzioni, l’aumento del reddito e dell’autonomia finanziaria delle piccole-medie imprese sostenute dal progetto, l’aumento delle competenze trasversali (o soft skills) e delle capacità imprenditoriali e di gestione aziendale.
Particolare attenzione è stata prestata da Open Impact allo strumento dei fondi di comunità rotativi sperimentato soprattutto in Giordania e gestito da organizzazioni della società civile sotto la guida e supervisione di ARCS e dei partner di progetto. Questi fondi sono stati destinati a finanziare piccole-medie imprese e start-up a guida femminile, in parte attraverso un capitale a fondo perduto, in parte attraverso un prestito. Secondo i ricercatori che hanno condotto la valutazione, lo strumento dei fondi rotativi, oltre ad assicurare la sostenibilità del progetto anche dopo la propria conclusione, farà triplicare lo SROI nei prossimi anni. Infatti, le organizzazioni della società si sono impegnate a reinvestire nella società civile i fondi provenienti dalla restituzione dei prestiti, alimentando un circolo virtuoso.
Dalla valutazione di impatto di POWER è dunque emerso che il progetto ha avuto un effetto positivo sulle vite delle partecipanti, dotandole, attraverso formazioni tecniche e accesso al microcredito, degli strumenti necessari per progredire nel proprio percorso di emancipazione sociale ed economica. Inoltre, ha contribuito a rafforzare l’ambiente istituzionale delle comunità in cui è stato implementato, affidando a organizzazioni locali la responsabilità dell’implementazione delle attività e rendendole dunque protagoniste del cambiamento.
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