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La pioggia scrosciante del Camerun in ottobre per un giorno ha deciso di risparmiarci. Venerdì 21 ottobre 2022, il clima è stato magnanimo e in piena stagione delle piogge siamo riusciti ad accogliere una delegazione dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) con sede a Khartoum, in Sudan, guidata dal Direttore dott. Michele Morana. La visita ha interessato i progetti attivi nella regione nord ovest del Camerun, la cui realizzazione è stata possibile dalla collaborazione tra AICS ed ARCS – Arci Culture Solidali.
Sostenibilità e condivisione: queste le parole che descrivono i progetti di ARCS nel paese. Un approccio improntato sulla collaborazione virtuosa tra popoli e realtà diverse.
A caratterizzare la nostra giornata è stato il rapporto tra energie rinnovabili e accesso all’acqua potabile. Abbiamo mostrato a tutta la delegazione di AICS le infrastrutture idriche realizzate nel quadro dei progetti “ENTER – Energie Rinnovabili e Tecnologie Appropriate per l’accesso all’acqua potabile in zona rurale”, e “API-Acqua Potabile e Igiene per la popolazione sfollata interna del NO-SO e le comunità ospitanti dei dipartimenti frontalieri della regione dell’Ovest”, entrambi co-finanziati dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Il più grande risultato del progetto ENTER è stato quello di aver contribuito al miglioramento della qualità di vita e della salute pubblica nella regione dell’Ovest. Come? Favorendo l’accesso all’acqua potabile e alle energie rinnovabili, potenziando le competenze in materia di gestione delle risorse naturali, incrementando l’utilizzo di tecnologie appropriate in 44 villaggi pilota selezionati fra i comuni di Batcham, Dschang e Foumbot, ma soprattutto, coinvolgendo la società, nel suo intero. Università, amministrazioni comunali, servizi tecnici decentrati, organizzazioni della società civile, e ancora autorità tradizionali e comunità locali in Camerun e in Italia. Realtà unite in una sinergia di intenti, che ha provocato una dinamica territoriale virtuosa, fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal progetto.
Siamo partiti dalla formazione di giovani, attivamente impegnati nella gestione dei sistemi di adduzione d’acqua potabile con le energie rinnovabili, per poi collaborare con i tecnici locali, in grado di assicurare la gestione e la manutenzione dei sistemi idrici, e infine con alcuni studenti dell’Università di Dschang, per permettergli di sperimentare le proprie conoscenze sul campo e migliorare così le capacità di progettazione di impianti sostenibili e di potabilizzazione attraverso la tecnologia OSEC, capace di generare cloro in situ attraverso l’elettrolisi di una soluzione di acqua e sale.
Siamo riusciti a realizzare 12 sistemi di adduzione idrica, fornendo in questo modo l’acqua potabile in 44 villaggi, situati nei dipartimenti di Menoua, Noun e i Bamboutos. Il tutto frutto del lavoro di squadra con i giovani tecnici locali e dell’utilizzo di energia rinnovabile e tecnologie innovative.
Acqua come vita. Un bene preziosissimo da cui dipende la salute delle persone. Acqua potabile, un diritto fondamentale dell’uomo per una vita degna e in salute. Infatti, la sua scarsità per alcuni paesi significa chilometri e chilometri da percorrere a piedi ogni giorno per rifornirsi di acqua in stagni e pozzanghere contaminate, veicolo di malattie idriche spesso fatali per i più piccoli.
Oggi, lo scorrere dell’acqua potabile dalle fontane è solo un esempio di come lavorando insieme, seppur con risorse relativamente molto limitate, si possa contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone, creando quelle imprescindibili relazioni di reciprocità fra popoli che sono alla base della nostra visione.
Il progetto “ENTER” in numeri:
Il progetto “API” in numeri:
Il conflitto che ha interessato l’area anglofona del paese ha costretto migliaia di persone a migrare, lasciando le proprie case per raggiungere la regione ovest del paese. ARCS sostiene la popolazione sfollata e le comunità ospitanti attraverso il progetto “API”, volto a favorire il miglioramento delle condizioni igieniche e l’accesso all’acqua potabile. E non solo. Abbiamo realizzato attività di sensibilizzazione WASH e distribuzione di kit di igiene e per la prevenzione del COVID-19, in alcuni istituti scolastici, coinvolgendo genitori, studenti e docenti, e tra le comunità di accoglienza dei profughi.
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