30Novembre2022 Visita dell’Ambasciatore d’Italia al progetto ENTER

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Domenica 27 novembre, Sua Eccelenza Filippo Scammacca del Murgo, in compagnia della moglie Martina, ha fatto visita all’impianto di potabilizzazione e distribuzione di acqua di Ngouah nei pressi di Dschang realizzato nel quadro del progetto “ENTER: ENergie rinnovabili e TEcnologie appropriate per l’accesso all’acqua potabile in ambito Rurale”, co-finanziato dall’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e realizzato da ARCS – Arci Culture Solidali, in partenariato con A.CR.E.S.T. – African Centre for Renewable Energy & Sustainable Technology, oltre a Università, Comune e l’agenzia municipalizzata per l’acqua e l’energia di Dschang (AMEE).

Durante la visita l’ambasciatore ha potuto osservare una stazione di trattamento dell’acqua, ideata e progettata dal nostro ingegnere, Michele Pagano di Melito, composta da 2 Bio-Filtri lenti a sabbia di 20m³ ciascuno, che ricevono l’acqua captata da una sorgente montana addotta per gravità attraverso delle condutture in PEAD interrate a 1m di profondità per diversi chilometri.

La filtrazione a sabbia è un processo di depurazione che consiste nella rimozione dei solidi e delle impurità sospese nell’acqua mediante passaggio del liquido attraverso un filtro costituito da un letto di sabbia, supportato da uno strato di ghiaia di spessore variabile e da un sistema di drenaggio. Una tecnologia nata a Londra nel 1854 durante l’epidemia di colera di Broad Street (ora ribattezzata Broadwick Street), nel cuore di Soho, quando il medico inglese John Snow riuscì a scoprire la correlazione tra diffusione del colera e acqua inquinata, influenzando in modo determinante la sanità pubblica e la costruzione di impianti di depurazione più efficienti.

La tecnologia dei Bio-Filtri lenti a sabbia elimina non solo la totalità di parassiti e coliformi ma anche amebe, giardia, colera e altri batteri e virus. Un biofilm vegetale che si forma naturalmente sul filtro a sabbia contribuisce infine alla fitodepurazione e potabilizzazione dell’acqua rendendola adatta al consumo umano.

Una volta filtrata e già potabile, l’acqua in uscita dai bio-filtri viene convogliata verso un serbatoio di accumulo in ferrocemento da 50m³ dove riceve un ultimo trattamento tramite calcolato dosaggio di ipoclorito di sodio (cloro) prodotto dall’elettrolisi di una soluzione di acqua e sale da cucina attraverso un generatore (OSEC/antenna WATA). Un pannello solare alimenta il generatore di cloro per aumentare la sostenibilità di tutto l’impianto di potabilizzazione; il dosaggio dell’ipoclorito di sodio avviene automaticamente tramite apposita pompa dosatrice.

Resa potabile e adatta all’uso umano l’acqua viene infine trasportata attraverso condotte in PEAD fino alle fontane pubbliche installate nei villaggi.

Con il progetto ENTER stiamo attualmente fornendo acqua potabile a 47 villaggi rurali dei dipartimenti della Menoua, del Noun e dei Bamboutos, dove vivono circa 50.000 persone, contribuendo a prevenire malattie e infezioni legate al consumo di acqua contaminata come tifo, amebiasi e varie parassitologie. Non ultima l’epidemia di colera che in questo momento sta flagellando tutto il litorale del Camerun e i territori dell’Ovest.

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