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Paesi di intervento
di William Foieni, Capo Progetto per ARCS in Senegal
La campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne che si è tenuta in questi giorni è stata, come ogni anno, ricca di dibattiti, azioni e comunicazione sull’importanza di essere donna nel Mondo. In Senegal le iniziative non sono mancate, coinvolgendo molte parti e strutture della società civile nazionale ed internazionale.
Come ARCS, in Senegal, proprio in questi giorni siamo stati presenti a Boulal per discutere con i gruppi di donne, appoggiati dal 2019, al fine di strutturare la prima cooperativa di donne di Boulal.
Non immagino lontanamente cosa significhi essere donna in generale, figuriamoci in questa parte di mondo. Quello che posso restituire è solamente lo sguardo estraneo di chi cerca attraverso parole e azioni di organizzare attività di cambiamento positivo. In questo ruolo, posso notare il forte attivismo di queste donne, di età differenti, con una fierezza comunicata con il solo sguardo.
Vivono in vari villaggi sparsi nel nord del Senegal, a qualche kilometro dalla città santa di Touba. Spendono le giornate in diverse attività, dall’agricoltura all’avicoltura passando per la trasformazione di latte; prima e dopo il “pane”, le aspetta la famiglia – ed anche lì, tra boccioni d’acqua trasportati, preparazione dei pasti e cura della casa, i compiti non sono da meno.
Nonostante ciò, la curiosità verso le proposte effettuate, i progetti abbozzati, le discussioni e le riflessioni forti, mi portano a pensare a quanto questo interesse sia attivo. In questi giorni ad esempio, abbiamo condotto con l’impresa sociale e locale CAPER sas, un bell’atelier di scambio sulla creazione di una cooperativa agricola. Sede, CdA, contributi sociali, attività d’interesse, piano contabile, ammortamento sono soltanto alcuni termini che traducono un percorso molto più vasto, nella speranza della strutturazione e professionalizzazione dei gruppi di donne di Boulal.
Per quanto riguarda le attività, abbiamo visitato l’impianto di produzione idroponica, finanziato da Fondazione Cariplo, e il nuovo pollaio, realizzato grazie al finanziamento del Ministero degli Interni. Il grande lavoro di tutte, sta rispondendo presente alla forte domanda avicola del Senegal (ne abbiamo parlato qui), tanto da essere riuscite a vendere interamente tutta la prima produzione; hanno inoltre investito nell’allevamento di una seconda tornata.
La più grande campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne a Boulal, è rappresentata dall’esempio dato dalle stesse donne.
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