22Dicembre2022 Comunicare le Case della Cultura

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di Laura Coppi, volontaria di Servizio Civile Universale a Cuba
Il progetto Casa de Todos si avvicina al compimento del suo terzo e ultimo anno. I passi in avanti fatti sono sorprendenti quando ci si approccia alle case oggi. Non solo per il rinnovamento estetico ed edilizio, la fornitura di materiali per lavorare, come ad esempio, strumenti musicali, macchine fotografiche, tele e colori, ma soprattutto per l’organizzazione del lavoro, in cui è stato decisivo lo scambio di buone pratiche con gli uffici di ARCS.
È emozionante vedere giorno dopo giorno la crescita del ruolo del comunicatore, da poco inserito nelle case. Risponde ad una esigenza molto importante, quella di comunicare al mondo l’identità delle case della cultura, raccontare le attività, le proposte culturali, gli eventi, in modo tale da poterle restituire alla comunità, contribuendo al benessere di tutto il territorio.
Grazie alle formazioni di vari esperti nel settore della comunicazione, e il lavoro svolto congiuntamente con i partner cubani, i comunicatori stanno aumentando le proprie skills e testando sul campo ogni giorno le nuove competenze acquisite.
Sono molto contenta di poter lavorare quotidianamente con ognuno e ognuna di loro, è uno scambio da cui sto imparando moltissimo. La Casa della Cultura di Centro Habana mi ha insegnato l’importanza dell’utilizzo della creatività nel risolvere i problemi; nella Casa della Cultura Justo Vega di Arroyo Nanjo, ho appreso, invece, che la pazienza, l’ordine e il rigore sono fondamentali, soprattutto quando si lavora in gruppo, sono lo specchio del rispetto verso il prossimo. Infine, la Casa della Cultura Carlo Borbolla Cotorro mi ha dimostrato quanto sia importante saper chiedere aiuto, quando non si conosce qualcosa. Non bisogna scoraggiarsi, ma al contrario essere perseveranti.
Il nostro lavoro ancora non è finito. In questi mesi ci concentreremo sulla comunicazione social, la programmazione e la gestione dei materiali e degli aspetti più tecnici, come le riprese con la videocamera e la fotografia o la grafica delle locandine.
Adesso, nei contenuti pubblicati dalle Case della Cultura, noto il risultato delle riflessioni fatte insieme, l’attenzione a come si scattano le foto o il rigore nell’utilizzo del logo ufficiale. Questi piccoli ma importanti passi avanti mi emozionano e sono ottimista di riuscire ad arrivare presto ai risultati attesi dal progetto, insieme. 
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