03Gennaio2023 ARCHEO CUBA in cammino verso la sua primavera

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di Marco Boriglione, volontario di Servizio Civile Universale a Cuba

Uno dei siti archeologici interessati dal progetto ArcheoCuba è situato presso la località de La Cañada, a circa 20 kilometri da Matanzas. Si tratta di un luogo leggermente isolato, circondato da una folta vegetazione tropicale, e in cui è stato individuato un sito aborigeno. Quest’area sarà oggetto di una grande campagna di scavi nel corso del prossimo aprile, che coinvolgerà circa 40 persone tra specialisti e studenti di archeologia. ARCS si è già mobilitata e sta lavorando all’organizzazione della considerevole dimensione logistica.

Sarà un evento importante che coinvolgerà anche tutto il Gabinete di Archeologia de La Habana, presso cui lavora Osvaldo, speleologo, archeologo, archeozoologo dalla lunghissima esperienza. Ha girato l’isola in lungo e in largo sin dagli anni ’80 producendo centinaia di articoli scientifici. Io, ogni volta che lo ascolto parlare rimango affascinato dalla sua passione e dai nuovi dettagli naturali e storici che mi fornisce. Osvaldo, non nasconde l’emozione di poter lavorare su questo sito, di recente mi ha confidato che “da 40 anni giro per Cuba ed ho visto di tutto: grotte, ossa, siti coloniali e molto altro, ma la Cañada, sarà la prima volta che potrò lavorare ad un sito aborigeno. Sono molto emozionato, con la mia età a breve terminerò di lavorare ma questo elemento non poteva mancarmi, è giusto che si chiuda il cerchio in modo completo”.

Lo scorso 15 dicembre, per la durata di una settimana un piccolo gruppo di persone ha iniziato ad effettuare i primi scavi sotto la direzione della Dott.ssa Lisette Roura Alvarez, direttrice del Gabinete di Archeologia de La Habana, con la presenza di due archeologi provenienti dall’Università La Sapienza di Roma.
Sono state effettuare le prime rilevazioni ed è stato allestito il sito in vista di gennaio, periodo in cui verranno effettuate alcune giornate di formazione con i neo diplomati della Scuola Taller di Matanzas, prima del grande appuntamento di Aprile. “Nonostante sia un progetto grande che coinvolge due provincie e tante istituzioni anche a grande distanza tra loro. Grazie alla pianificazione congiunta e alla professionalità delle parti in gioco, tutto procede”, ha sottolineato la Dott.ssa Lisette, direttrice del progetto.

Durante questa settimana di lavoro, il gruppo ha ricevuto quotidianamente la visita dei bambini del luogo, socializzando con loro, e assecondando il loro grande interesse ai reperti. C’è stata una condivisione di conoscenze archeologiche e i più piccini sono potuti entrare a contatto con le caratteristiche di un gruppo aborigeno stabilitosi negli anni preispanici presso la località in cui vivono attualmente.

Dal terreno sono emersi i primi resti: principalmente conchiglie e ceramiche. Marcos uno degli archeologi specialisti ha raccontato di essere “molto motivato dall’esperienza di lavorare in un contesto archeologico di una cultura ceramista comunemente conosciuta come Taíno. Nella Cuba occidentale ho avuto modo di sperimentarmi in contesti come la cultura Ciboney, più dedita alla lavorazione di materiali come la pietra, la conchiglia e il legno. In questo contesto tutto è nuovo per me e questo è ciò che mi motiva di più, perché è davvero una nuova esperienza e di apprendimento che mi permette di confrontare e riflettere sul passato pre-ispanico di Cuba e dei Caraibi”. 

I lavori continueranno nei prossimi mesi, in vista di aprile. Per ora, l’elemento predominante del progetto mi sembra essere l’emozione e la condivisione stretta del lavoro tra tutte le persone coinvolte.

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