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SOLIDAR chiede una Transizione Giusta verso la giustizia sociale a livello globale.
Dichiarazione congiunta di SOLIDAR per la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale 2023
La “transizione giusta” (“Just Transition”) è un concetto potente che riunisce insieme gli interessi sociali, climatici e ambientali e le loro componenti. Garantire una transizione giusta significa, tra l’altro, affrontare l’impatto sociale delle politiche e strategie climatiche e ambientali, garantire un lavoro dignitoso per tutti, rafforzare i sistemi di protezione sociale, invertire il processo di privatizzazione neoliberale e di accumulazione del capitale, tassare la ricchezza in modo più efficace e lasciarsi alle spalle le misure di austerità, così come promuovere le transizioni verso la sostenibilità nei paesi partner di tutto il mondo.
In linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, i membri e i partner di SOLIDAR ritengono che il rispetto dei diritti umani, l’azione per il clima, l’equità, la giustizia sociale e la pace siano questioni interconnesse. Pertanto, in occasione della Giornata mondiale della giustizia sociale, ribadiamo l’appello all’UE per:
Le OSC e i sindacati indipendenti sono la spina dorsale di democrazie solide, oltre ad essere attori indispensabili per progettare e monitorare le politiche pubbliche per una transizione giusta, in modo che siano affidabili, rispondano ai bisogni e ai diritti dei cittadini e vengano accettate dall’opinione pubblica. Eppure, in tutto il mondo, da El Salvador alla Palestina, da Hong Kong al Mozambico, continuano a moltiplicarsi gli esempi di misure che riducono lo spazio d’azione delle OSC, o che ne impediscono l’esistenza stessa. Nonostante questa riduzione dello spazio civico, gli attivisti per i diritti umani, i sindacati e la società civile hanno continuato a impegnarsi per ottenere miglioramenti fondamentali dei loro diritti e delle loro libertà. Che si tratti di lavoratori, attiviste femministe o giornalisti, molti stanno affrontando lotte simili per difendere i propri diritti, e devono affrontare le misure repressive messe in atto dagli Stati da un lato, e gli effetti dell’attuale emergenza climatica e ambientale dall’altro.
Attraverso le sue azioni esterne, l’UE dovrebbe facilitare e incoraggiare una giusta transizione e ritenere i Paesi partner responsabili delle violazioni dei diritti e delle libertà fondamentali dei loro cittadini. Nel corso dei dialoghi con gli altri Stati, l’UE dovrebbe evidenziare i problemi più urgenti in materia di diritti umani e gli obblighi derivanti dai trattati internazionali.
L’UE deve continuare a rafforzare le capacità delle OSC nella regione, in particolare delle ONG di base, per garantire loro l’accesso a formazioni e finanziamenti adeguati. Inoltre, è necessario garantire un canale di dialogo significativo per le OSC che lavorano sul campo, per far luce sulle questioni più urgenti in materia di diritti.
L’UE, in prima linea, deve collaborare all’azione per il clima e contribuire a una transizione giusta pienamente inclusiva, anche nei Paesi partner.
Rimangono solo sette anni alla scadenza degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, e l’UE deve intensificare i suoi sforzi per garantire la due diligence e fermare la delocalizzazione di modelli di produzione non sostenibili.
Una cooperazione internazionale pienamente inclusiva e adeguatamente finanziata, così come il pieno sostegno e l’impegno per le soluzioni multilaterali, sono tutti strumenti fondamentali per sostenere questi processi di transizione a livello globale.
È fondamentale che i gruppi più colpiti dai cambiamenti climatici, dal degrado ambientale e da modelli di produzione e consumo non sostenibili, come le donne, i giovani, i lavoratori, le popolazioni indigene e i migranti, siano inclusi nella discussione sul clima.
Un sistema di tassazione globale equo e la cancellazione del debito attraverso meccanismi internazionali sono fondamentali per i paesi partner per creare lo spazio fiscale necessario a investire nella loro Transizione Giusta, compresi i servizi pubblici e la protezione sociale universale. Infatti, i meccanismi di protezione sociale sono riconosciuti come in grado di migliorare e sostenere l’adattamento delle famiglie ai cambiamenti climatici attraverso trasferimenti in denaro o in natura, assicurazioni sociali e programmi per il mercato del lavoro (come i sussidi di disoccupazione).
È ora che l’UE passi dalle parole ai fatti e si impegni per garantire una transizione giusta ovunque, senza lasciare nessuno indietro.
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