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Si è da poco conclusa la missione in Italia da parte della delegazione cubana del Consejo Nacional de Casas de Cultura nell’ambito del progetto LA CASA DE TODOS, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo.
Due settimane intense, contraddistinte da un ricco programma di lavoro durante il quale sono state effettuate visite e momenti di confronto con realtà culturali e istituzionali tra Roma, Milano e Firenze.
Oltre a poter osservare da vicino il funzionamento in differenti città e contesti di alcune gestioni comunitarie virtuose (come i circoli del mondo ARCI: Zalib a Roma, Arcibellezza a Milano, il comitato territoriale di Firenze) la delegazione cubana ha potuto illustrare l’esperienza decennale che le Case della Cultura posseggono come istituzione fondamentale di educazione e coesione sociale ed i risultati che il progetto la Casa de Todos è riuscito a raggiungere in questi anni di attività.
Il gruppo, guidato da Irisday Ramirez del Monte (direttrice locale del progetto e Vice presidente del Consiglio Nazionale delle Case della Cultura) nel corso delle sue giornate romane ha anche voluto realizzare un’emozionante cerimonia con i presidenti di ARCS e ARCI per consegnare due riconoscimenti ufficiali per il lavoro svolto in questi anni.
L’inizio di questo viaggio è avvenuto mercoledì 14 febbraio quando, dopo essere stata accolto in sede dallo staff di ARCS, il gruppo ha potuto incontrare la delegazione palestinese del REC (Remedial Education Center) centro culturale attivo da oltre trent’anni a Gaza nella formazione e nella cura dei diritti dei bambini e degli adulti, occupandosi in particolare di coloro che hanno vissuto traumi dovuti ai bombardamenti o che vivono situazioni familiari ed economiche disagiate. Si è svolto un incontro pubblico con uno scambio intenso ed emotivo sulla situazione in Palestina e le modalità di sostegno alla popolazione civile.
A Roma poi, nella galassia di esperienze attive in ambito comunitario che animano questa città, spesso lavorando in condizioni non facili, la delegazione ha potuto incontrare tre esperienze virtuose con caratteristiche diverse.
Nel quartiere periferico de La Certosa, il Comitato di Quartiere insieme all’associazione A Sud hanno presentato il proprio lavoro territoriale e la nuova esperienza di creazione di una Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale. La realizzazione di questo progetto avviato tramite un lavoro di rete locale, non solo potrà sviluppare esperienze decentralizzate di produzione energetica rinnovabile ma anche supportare azioni di solidarietà dentro la comunità. Un’esperienza che ha suscitato grande interesse tra la delegazione cubana consapevole delle potenzialità che un percorso simile in questo momento storico possa avere nelle Case della cultura presenti in tutto il paese Cubano.
Nel quartiere di Monteverde, è stato visitato lo spazio gestito dalla cooperativa sociale Agorà, da decenni attiva in ambito educativo per il diritto allo studio, all’autonomia e all’inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità, un lavoro svolto anche delle case cubane.
Infine ha suscitato forte interesse l’esperienza di Spin Time, edificio occupato in zona Termini con ampi spazi di coworking e di socialità diffusa (mostre, concerti, laboratori d’arte e di manualità, redazioni editoriali etc.) che nonostante la condizione di precarietà legale che intacca la sua esistenza, è in grado di effettuare comunque un enorme lavoro sociale ascoltando le esigenze della comunità cittadina.
A Firenze, oltre alle riunioni con i comitati ARCI, c’è stato un incontro con Serena Spinelli, Assessora alle Politiche sociali e alla Cooperazione Internazionale della Regione Toscana che ha mostrato apprezzamento per il lavoro e l’esperienza delle Case della Cultura sottolineandone la vicinanza con l’attività storica delle Case del Popolo.
Molto significativa la mattinata in cui la delegazione è stata accolta presso la sede centrale di AICS a Roma. Il funzionario dei programmi culturali di AICS, Emilio Cabasino, ha espresso la sua personale soddisfazione per aver potuto incontrare personalmente la delegazione cubana composta da funzionari, tecnici e politici che hanno accompagnato l’andamento del progetto. È stato mostrato l’impatto tangibile de La Casa De Todos e le nuove prospettive di lavoro che, grazie a questo progetto pilota incentrato sull’Avana, sono in procinto di diffondersi come buone pratiche in tutto il Paese. È stata ribadita l’importanza della Cultura all’interno di una comunità con il suo instancabile valore creativo e di salvaguardia del patrimonio immateriale, delle pratiche, espressioni, saperi e capacità che supportano il benessere psicofisico individuale e collettivo.
La delegazione più volte nel corso di questa missione ci ha tenuto a precisare come La Casa de Todos sia stato un progetto che ha segnato “un prima e un dopo” nel corso della storia del Sistema delle Case di Cultura cubane, e di questo non può che esserci piena soddisfazione da parte di tutti gli attori coinvolti.
La missione si è poi conclusa con la visita all’Ambasciata cubana in Italia. L’ambasciatrice e tutto lo staff diplomatico hanno mostrato enorme interesse per le attività svolte dalla delegazione nel corso di questo viaggio e in tutto il progetto, ricordando l’enorme valore che il lavoro culturale ha storicamente avuto per le comunità territoriali cubane e per la relazione tra i due Paesi.
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