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Paesi di intervento
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di promuovere l’inclusione sociale dei giovani e il rafforzamento delle competenze attraverso percorsi educativi e d’inserimento professionale, e l’avvio di start up. Il progetto si collega ai risultati di “Je suis Migrant”, progetto grazie al quale sono stati formati circa 100 tra insegnanti e operatori sociali delle province di Rabat e Oujda sui temi della psicologia, dell’adolescenza, della comunicazione digitale e su quello dell’inclusione sociale.
Leggi tuttoL’associazione Piccoli Progetti Possibili è capofila di questo progetto che intendeva supportare la creazione di opportunità di impiego autonomo di donne e giovani nel Governatorato di Tataouine, contribuendo a rafforzare e integrare quanto ARCS stava realizzando nell’area attraverso altri interventi e soprattutto attraverso il progetto TER-RE. Le capacità imprenditoriali di donne e giovani sono migliorate grazie a percorsi di formazione e accompagnamento all’avvio di iniziative imprenditoriali sostenibili previsti dalla presente iniziativa.
Leggi tuttoARCI Modena è il capofila di questo progetto che intende supportare la creazione di opportunità di impiego autonomo di donne e giovani nel Governatorato di Tataouine, contribuendo a rafforzare e integrare quanto ARCS ha realizzato nell’area attraverso altri interventi. Il progetto appoggia la creazione di piccole imprese di donne e giovani nell’ambito agricolo, del piccolo allevamento e tessile (che forniscono prodotti base) e del commercio (che fornisce sbocchi di mercato).
Leggi tuttoIl progetto, in continuità con le iniziative finanziate dalla Tavola Valdese nel 2013 e 2014 e in sinergia con il progetto TERRE, ha sostenuto le donne – che hanno deciso di unirsi e costituire Groupements de Développement Agricole dei villaggi di Ras el Oued, Bir Thalathin e Bir Amir nell’attività di allevamento di piccoli animali da cortile (polli e conigli) e di ovini.
Leggi tuttoIl progetto intendeva supportare la creazione di iniziative economiche e socio-culturali attraverso la realizzazione di un centro di incontro per le donne di Tataouine e dei villaggi vicini, contribuendo così a rafforzare e integrare quanto già in corso di realizzazione nell’ambito del progetto TER-RE che prevedeva la creazione di microimprese nell’area di Tataouine.
Leggi tuttoIl progetto TER-RE è nato in continuità con le attività di un altro intervento di cooperazione, il progetto TITAN, realizzato da un partenariato tra la Fondazione Alma Mater dell’Università di Bologna e l’Ufficio dello Sviluppo del Sud (ODS). TER-RE aveva l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico delle zone rurali di Tataouine, nel sud della Tunisia, attraverso la valorizzazione delle conoscenze tradizionali per incoraggiare la crescita di opportunità di lavoro autonomo e l’integrazione socio-economica di donne e giovani nel tessuto produttivo dell’area.
Leggi tuttoIl progetto nasceva con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita di donne e bambini vulnerabili nelle aree urbane di Beirut, promuovendo processi d’inclusione sociale e l’accesso a servizi sanitari attraverso la creazione di un Centro Comunitario all’interno di una comunità svantaggiata dove convivono fasce vulnerabili della popolazione libanese e un’importante comunità di rifugiati siriani. Il Centro, come sottolineato dalle donne e dai bambini incontrati, osservati e intervistati, viene percepito dalla comunità rifugiata come un luogo amico e sicuro, dove donne e bambini possono socializzare, svolgendo attività utili, e ricevere supporto e consulenze di tipo sanitario, legale e psicologico.
Leggi tuttoSocial stability intendeva fornire opportunità lavorative a rifugiati/e siriani/e e libanesi rientrati/e in patria e facilitare la gestione della crisi siriana nell’area di frontiera del nord della Bekaa. Il progetto prevedeva l’impiego temporaneo di 309 persone, diventate poi 313, tra siriani/e e libanesi in lavori di manutenzione di spazi pubblici e in servizi comunali, tra cui la raccolta dei rifiuti.
Leggi tuttoLe condizioni di detenzione nelle carceri libanesi restano lontane dagli standard internazionali. Il limitato supporto economico e sociale ai detenuti e alle loro famiglie rende le prigioni libanesi incapaci di sviluppare un percorso di recupero e rieducazione finalizzato all’inserimento sociale e all’avvio al lavoro delle persone in conflitto con la legge. Attraverso il progetto si è voluto potenziare i servizi offerti dall’Accomodation and Social Reintegration Center a Rabieh (Antelias), centro di accoglienza per giovani adulti e uomini vulnerabili, sia in conflitto con la legge che ex-detenuti.
ARCS sostiene il lavoro di AJEM, una delle poche ONG libanesi che garantisca servizi di supporto psicosociale, aiuto legale e formazione professionale ai detenuti, in particolare a minori e giovani adulti ospiti nel carcere maschile di Roumieh, il più grande del Libano, e alle loro famiglie.
Il progetto, coordinato da AIDOS, nasceva con l’obiettivo di creare opportunità occupazionali per rifugiati/e siriani/e e per la popolazione giordana vulnerabile, e di creare e rafforzare micro-imprese nei Governatorati di Tafilah e Busera, nel sud della Giordania. ARCS si è occupata del coordinamento e della realizzazione della componente d’impiego temporaneo, l’attività di cash for work. Con le Municipalità di Tafilah e di Busera ha individuato gli spazi pubblici che necessitavano di interventi in base a preesistenti piani comunali per lo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi municipali. Con le Municipalità di Tafilah e di Busera, ARCS ha coinvolto e impiegato in lavori temporanei 75 persone vulnerabili di cui 33 donne.
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