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Il Programma regionale capitanato da SOLIDAR su lavoro dignitoso, protezione sociale e libertà di associazione in Medio Oriente e Nord Africa ha cercato di dare voce a tutti coloro che ricercano un cambiamento e che rischiano di essere ignorati. Ha riunito le principali parti interessate, comprese le OSC che assicurano l’accesso a servizi sociali essenziali per le persone vulnerabili e le rappresentanze indipendenti dei lavoratori (sindacati). Il progetto ha coinvolto vari Paesi: Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Palestina, Tunisia, Belgio, Francia, Italia e Spagna. Obiettivo del progetto era quello di rafforzare e promuovere le organizzazioni della società civile, i movimenti sociali e i sindacati indipendenti al fine di assumere un ruolo di guida nel campo delle riforme e dei cambiamenti democratici.
Il progetto ha coinvolto come beneficiari diretti: Ong giordane impegnate in questioni di giustizia sociale, sindacati indipendenti, Fondazioni per la sicurezza sociale, giornalisti, ricercatori, Ministero del lavoro, Ministero della giustizia. Riguardo i beneficiari indiretti: gioventù giordana, organizzazioni della società civile giordana, società giordana in generale, lavoratori giordani, lavoratori migranti.
Il Programma regionale capitanato da SOLIDAR su lavoro dignitoso, protezione sociale e libertà di associazione in Medio Oriente e Nord Africa ha cercato di dare voce a tutti coloro che ricercano un cambiamento e che rischiano di essere ignorati. Ha riunito le principali parti interessate, comprese le OSC che assicurano l’accesso a servizi sociali essenziali per le persone vulnerabili e le rappresentanze indipendenti dei lavoratori (sindacati).
Il progetto ha coinvolto vari Paesi: Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Palestina, Tunisia, Belgio, Francia, Italia e Spagna. Obiettivo del progetto era quello di rafforzare e promuovere le organizzazioni della società civile, i movimenti sociali e i sindacati indipendenti al fine di assumere un ruolo di guida nel campo delle riforme e dei cambiamenti democratici. Il progetto intendeva stimolare inoltre la partecipazione della società civile ai processi decisionali locali, nazionali ed europei, relativi alla politica europea di vicinato, e in particolare monitorare i piani d’azione e gli accordi di associazione tra l’UE e i Paesi nella regione. Le attività del programma sono state svolte da 20 organizzazioni di rappresentanti della società civile tra i membri e i partner di SOLIDAR nella regione.
ARCS è stato responsabile delle attività in Giordania. Il progetto ha coinvolto vari stakeholders tra cui le organizzazioni della società civile che garantiscono ai gruppi più vulnerabili l’accesso ai servizi sociali e portano avanti azioni di advocacy per i loro diritti economici, sociali e culturali. Trattasi dunque di movimenti sociali che, dal basso, uniscono persone vulnerabili e rappresentanti dei lavoratori indipendenti che operano liberi da interferenze governative.
Questo progetto ha operato su una dimensione regionale ed europea di lobby e advocacy: sono state organizzate conferenze, workhshops e seminari, mentre i report prodotti sono messi a disposizione per azioni di negoziazione all’interno della Commissione Europea. Partner locali di ARCS, focal point per la Giordania, sono stati Tamkeen Fields for Aid e West and East Center. Tamkeen si concentra sui diritti dei lavoratori migranti, in particolare impiegati nel settore agricolo mentre il WE Center promuove la partecipazione attiva dei giovani nella società giordana.
Grazie al sostegno di ARCS e al progetto Jodhour la piccola attività di Saleh si è trasformata in un’impresa fiorente
Il team di Upendo racconta il progetto Jodhour
Il filo conduttore dei progetti di sviluppo socioeconomico di ARCS è offrire alle persone l’opportunità e i mezzi per agire come attori protagonisti del cambiamento sociale all’interno delle proprie comunità.
Dopo la guerra guidata dagli Stati Uniti, gli attacchi settari e l’occupazione da parte dello Stato Islamico (ISIS), centinaia di migliaia di iracheni sono fuggiti in Giordania e in altri paesi confinanti. Ora, a causa dell’instabilità politica e delle violenze contro i rifugiati indifesi, gli iracheni che sono stati costretti a lasciare la propria patria sono scoraggiati dal tornare.
La storia di Sawsan è solo un esempio dell’impatto che il progetto Start Women UP ha avuto sulle donne rifugiate e sui membri della comunità ospitante nel governorato di Karak
Updates dal progetto Jodhour, in corso in Giordania.
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