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Paesi di intervento
Il progetto intende affrontare il legame tra la povertà e le forme di esclusione sociale ed economica in Tunisia, alla base dei processi migratori. L’iniziativa, infatti, vuole rispondere ai fabbisogni socio-economici della popolazione vulnerabile, favorendo lo sviluppo socio-economico, la creazione di opportunità di lavoro e il trasferimento di competenze e capacità professionali.
L’iniziativa si svolge in Tunisia, nei Governatorati di Biserta, Nabeul, Grand Tunis (che include: Manouba, Ariana, Ben Arous, Tunisi) e Tataouine, identificati per gli alti indici di disoccupazione oltre che per essere tra le principali zone di provenienza e di partenza dei migranti verso l’UE.
In queste regioni, le condizioni del mercato del lavoro sono critiche. Dalla rivoluzione del 2011, il numero di migranti verso l’UE è raddoppiato (circa 13.000 partenze/anno). Da gennaio 2016 a ottobre 2018, i rientri non volontari sono stati 5.243 (in maggioranza uomini: il 65% con studi primari e il 70% dei quartieri disagiati di Tunisi). Per i giovani, questi dati derivano spesso dalla mancanza di occasioni formative in linea con il mercato del lavoro e dal difficile accesso agli incentivi al lavoro autonomo, uniti a una visione a volte irrealistica delle prospettive della migrazione.
Il progetto intende quindi affrontare il legame tra la povertà e le forme di esclusione sociale ed economica in Tunisia, alla base dei processi migratori. L’iniziativa, infatti, vuole rispondere ai fabbisogni socio-economici della popolazione vulnerabile, favorendo lo sviluppo socio-economico, la creazione di opportunità di lavoro e il trasferimento di competenze e capacità professionali.
In particolare, il progetto vedrà: la realizzazione di percorsi formativi creati per giovani/donne/potenziali migranti diretti all’inserimento nel mondo lavorativo, all’accesso a finanziamenti e allo sviluppo della micro-imprenditoria; la promozione di forme di sviluppo socio-economico e prevenzione all’emigrazione irregolare (tavoli di concertazione municipali, attività di sostegno all’avvio di microimprese, un’azione di sensibilizzazione e informazione sui rischi del percorso migratorio irregolare, ma anche sulle opportunità lavorative offerte in Tunisia); il trasferimento di competenze da parte della diaspora e la canalizzazione di investimenti verso attività generatrici di profitti e di opportunità di impiego in Tunisia.
Le storie del progetto INDIMEJ – Scarica la brochure
I ritratti delle donne e degli uomini realizzati dal fotografo Ricardo Wetzler, i visi, i sorrisi, gli occhi brillanti di queste imprenditrici e imprenditori sono la testimonianza della riuscita dei percorsi che ARCS e CIES, in collaborazione coi loro partner e con una lunga lista di Autorità Locali e Istituzioni Pubbliche, hanno saputo mettere in campo, coinvolgendo, appoggiando e ricevendo appoggio da una varietà di Organizzazioni della Società Civile tunisine e europee.
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