01Agosto2017 Media for Change

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Europa Medio Oriente e Nord Africa
Italia Libano
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Educazione e cittadinanza attiva, Pace e diritti, Volontariato,
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12 mesi (concluso agosto 2018)
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€ 33.575,00 euro

Lo scambio ha voluto sensibilizzare e formare i giovani partecipanti alla consapevolezza critica delle interconnessioni tra fenomeni migratori e ruolo dell’informazione attraverso l’uso di strumenti di informazione e comunicazione. La realizzazione di uno scambio sul ruolo dei media nel racconto dei fenomeni migratori e in particolare del contesto libanese, voleva incoraggiare l’adozione di tecniche narrative moderne e inclusive che potessero contribuire a combattere fenomeni di razzismo, xenofobia, marginalizzazione e radicalizzazione, in particolare fra i giovani.

Beneficiari

19 giovani italiani e libanesi coinvolti direttamente nello scambio.

Partner

ONG Basmeh & Zeitooneh,

Finanziamenti

MAECI Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese,

Obiettivo specifico dello scambio è stato sensibilizzare e formare i giovani partecipanti alla consapevolezza critica delle interconnessioni tra fenomeni migratori e ruolo dell’informazione attraverso l’uso di strumenti di informazione e comunicazione.

La realizzazione di uno scambio sul ruolo dei media nel racconto dei fenomeni migratori e in particolare del contesto libanese, voleva incoraggiare l’adozione di tecniche narrative moderne e inclusive che potessero contribuire a combattere fenomeni di razzismo, xenofobia, marginalizzazione e radicalizzazione in particolare fra i giovani. Lo scambio giovanile si è tenuto in Libano dal 24 al 30 marzo 2018 nel quartiere di Naba’a, coinvolgendo diverse realtà locali: Basmeh & Zeitooneh partner del progetto, il centro Al Hayat, l’Ong libanese Nahno, il gruppo per la promozione del turismo urbano Exploring Beirut. A fare da sfondo al workshop è stato il Centro Comunitario gestito da ARCS nel quartiere di Naba’a, a nord-est di Beirut. Il ruolo dei media nel contesto dei fenomeni migratori è il tema attorno al quale ruotava lo scambio. Come analizzare e comprendere le complesse dimensioni e realtà della migrazione, come avviare processi di cambiamento, come promuovere l’empowerment di comunità vulnerabili ed entrare in contatto con esse stimolando un dialogo interculturale profondo e proficuo?
Lo strumento scelto per rispondere a queste domande è stata la fotografia e il suo potere comunicativo e aggregante.

La realizzazione di uno scambio sul ruolo dei media nel racconto dei fenomeni migratori e in particolare del contesto libanese voleva contribuire a promuovere la partecipazione attiva dei giovani attraverso l’utilizzo di strumenti di informazione e comunicazione (nuovi media, social network, blog, graphic novel, video e fotografia) come mezzi per costruire e incoraggiare narrative nuove e multi-vocali sui fenomeni migratori promuovendo la sensibilizzazione rispetto a tali fenomeni, contribuendo quindi a combattere razzismo e xenofobia, marginalizzazione e radicalizzazione in particolare dei giovani.

Accanto alla narrativa dominante su rifugiati e migrazione, i partecipanti sono entrati in contatto con le vere storie di persone che hanno affrontato un tale destino e deciso di condividere la loro storia. Giovani di origini diverse (Palestina, Libano, Siria, Iraq), tutti tra i 25 e i 35 anni, hanno testimoniato la variegata complessità e la ricchezza di stimoli delle loro diverse comunità e appartenenze, raccontando le proprie storie di integrazione e memorie.

La fase preparatoria del workshop si è avvalsa dell’ausilio di 4 volontarie del Progetto Corpi Civili di Pace che hanno supportato l’organizzazione logistica e la pianificazione del workshop. I giovani hanno partecipato ad incontri con membri della comunità locale, esplorazioni del quartiere, momenti formativi in aula con approfondimenti sulle tecniche fotografiche di narrazione sociale.

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