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Paesi di intervento
Il progetto si è svolto nell’ambito della collaborazione tra ARCS, il comitato territoriale ARCI di Macerata e l’associazione tunisina RAJ – Réseau Alternatif Jeunesse Tunisie, creata all’indomani del Forum Sociale Mondiale di Tunisi del 2013, impegnata nel campo dell’educazione, della cittadinanza attiva, e in particolare della mobilitazione dei giovani nella rivendicazione dei diritti economici e sociali su tutti il territorio tunisino, in particolare nelle zone di Tunisi e Gafsa. Obiettivo specifico dello scambio è stato riflettere sui diritti legati alle tematiche ambientali, la biodiversità, i cambiamenti climatici, la cittadinanza attiva e i media, tematiche attuali e vicine ai giovani, che si rivelano particolarmente critiche in alcuni territori italiani e tunisini.
Lo scambio ha coinvolto 10 giovani italiani e 10 giovani tunisini tra i 18 e i 35 anni, interessati a temi quali i diritti ambientali e la cittadinanza attiva. Sono stati coinvolti in particolar modo giovani italiani e tunisini provenienti da fasce svantaggiate della popolazione, raggiunti grazie ai comitati Arci dislocati sul territorio italiano e alla rete giovanile RAJ in Tunisia.
Il progetto si è svolto nell’ambito della collaborazione tra ARCS, il comitato territoriale ARCI di Macerata e l’associazione tunisina RAJ – Réseau Alternatif Jeunesse Tunisie, creata all’indomani del Forum Sociale Mondiale di Tunisi del 2013, impegnata nel campo dell’educazione, della cittadinanza attiva, e in particolare della mobilitazione dei giovani nella rivendicazione dei diritti economici e sociali su tutti il territorio tunisino, in particolare nelle zone di Tunisi e Gafsa. Obiettivo specifico dello scambio è stato riflettere sui diritti legati alle tematiche ambientali, la biodiversità, i cambiamenti climatici, la cittadinanza attiva e i media, tematiche attuali e vicine ai giovani, che si rivelano particolarmente critiche in alcuni territori italiani e tunisini. Lo scambio giovanile si è realizzato in Tunisia, nel governatorato di Jendouba, e ha coinvolto 20 giovani tra i 20 e i 30 anni (14 donne e 6 uomini) allo scopo di offrire loro l’occasione di incontrarsi e di conoscere i reciproci contesti di provenienza in un percorso di crescita e arricchimento.
Gli obiettivi dello scmabio sono stati:
– conoscere dall’interno la società civile tunisina;
– lavorare sul tema dell’ambiente, in particolare sulla biodiversità e i cambiamenti climatici partendo da esperienze sul campo;
– contribuire a costruire una società transnazionale basata su democrazia, tolleranza, giustizia ed equità;
– migliorare le proprie competenze in materia di reportage photo e video;
– crescere umanamente, culturalmente e politicamente attraverso il confronto con una realtà differente e complessa come quella tunisina post rivoluzione.
L’attività ha portato una delegazione di giovani tunisini in Italia, tra Roma e Macerata (inclusa la provincia), permettendo loro di realizzare scambi con giovani e associazioni italiane, sulle tematiche della protezione ambientale e sul ruolo che i cittadini possono giocare nel mitigare gli effetti che i cambiamenti climatici hanno (e avranno) sulla vita delle comunità nel Mediterraneo. Lo scambio ha visto la realizzazione di momenti formativi in aula, gruppi di lavoro, visite sul campo e incontri sia con associazioni sia con rappresentanti delle istituzioni.
Nei giorni trascorsi nell’entroterra maceratese, i giovani rappresentanti di RAJ hanno avuto l’opportunità di conoscere le buone pratiche dell’agricoltura biologica locale in agrinidi, agriturismi e aziende agricole del territorio, approfondire le tecniche di costruzione e ricostruzione sostenibile in terra cruda e incontrare i rappresentanti dell’Unione dei Monti Azzurri, del Gal Sibilla e del Comune di Macerata. Il tutto in un confronto che ha sostenuto l’idea di una cooperazione che unisce il Mediterraneo nella valorizzazione delle enormi risorse ambientali che lo caratterizzano e negli obiettivi comuni di promozione della partecipazione e dello scambio interculturale tra giovani italiani e tunisini.
Oltre a ciò, il progetto ha rappresentato un modo per sensibilizzare i giovani delle due rive sull’importanza delle buone pratiche in ambito ambientale, fornendo loro gli strumenti necessari a comprendere i cambiamenti climatici in corso, e i modi per poterli prevenire e arginare. In ogni giornata sono state realizzate numerose attività e la dimensione ecologica e solidale è stata garantita in ogni aspetto dello scambio, dall’alloggio alla scelta delle strutture presso cui assicurare il vitto dei partecipanti.
ARCS si è occupata della selezione, formazione e coordinamento del gruppo di volontari italiani e dell’organizzazione generale delle attività dello scambio (logistica e formazione e gestione dei partecipanti).
In tempi in cui l’isolamento sociale continua ad essere la normalità, ARCS continua il suo impegno in Italia in progetti di cittadinanza attiva e globale
di Alberto Sciortino – Uno studio dell’Unicef dei giorni scorsi ha diffuso dati allarmanti sulla situazione dell’infanzia nel Paese. 61,4% dei bambini tra 0 e 5 anni sono obesi o a rischio obesità. Con il progetto SELMA siamo al lavoro anche per questo.
Nell’ambito del progetto Pinocchi abbiamo organizzato insieme a Guide Invisibili due passeggiate sonore nei quartieri Trastevere e Monti, a Roma.
di Alberto Sciortino – Dopo i mesi della chiusura totale delle attività nel Paese, tra marzo e giugno scorsi, anche in Tunisia, come altrove, il ritorno alla vita normale continua a essere precario, complice il periodo estivo appena trascorso, ma soprattutto il senso di incertezza per la diffusione dei contagi da COVID19, nuovamente in crescita nelle ultime settimane.
di Alfonso Lázaro, volontario nell’ambito del progetto YouthQuake – Sono molto grato ad ARCS, YesEuropa, Borgofuturo ed Erasmus + per l’opportunità che ho avuto, specialmente sotto l’insolita e drammatica situazione del COVID-19. Me ne sono andato con la sensazione di aver vissuto un’esperienza di crescita, che mi ha permesso non solo di incontrare persone fantastiche e molto diverse da me, ma di conoscermi meglio e di aprire la mia mente ad una serie di prospettive per affrontare i diversi problemi.
di Ilenia Manetti – L’impegno di ARCS continua senza fermarsi, adattandosi e scoprendo nuove modalità di partecipazione in attesa di poter tornare di persona ad animare attivamente i territori.
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