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Paesi di intervento
Il progetto PONTI, finanziato dal Ministero dell’Interno, ha contribuito a contrastare le cause profonde delle migrazioni in Senegal ed Etiopia, attraverso la promozione dell’occupazione delle donne e delle giovani generazioni e il coinvolgimento delle diaspore nello sviluppo di attività sostenibili. Le attività sono state svolte nelle zone di Addis Abeb, regione di Wolayita e Tigray in Etiopia e Dakar, Pikine, Thiès, Guédiawaye, Kaffrine, Linguère in Senegal. Molto ricco il partenariato mobilitato per il rafforzamento della resilienza delle comunità a forte rischio migratorio e la promozione del ruolo “ponte” delle diaspore: ONG italiane e internazionali, associazioni delle diaspore, organizzazioni di base e istituzioni locali, cooperative e GIE. PONTI è stato un intervento pilota innovativo che ha riservato alle comunità della diaspora in Italia un ruolo primario svolto a stretto contatto con le istituzioni e le OSC nei due Paesi di origine.
Il progetto PONTI ha raggiunto: 135 operatori/rappresentanti di 30 OSC; 31 giovani formati come promotori/rici di azioni di sensibilizzazione; oltre 50.000 persone raggiunte da due campagne di sensibilizzazione sui rischi della migrazione irregolare; oltre 9.000 persone coinvolte nelle attività dedicate al miglioramento delle capacità tecniche, operative e manageriali e al rafforzamento della gestione di attività che generano profitto nei settori economici identificati; 3.000 persone informate tramite 6 sportelli di orientamento; 15.000 giovani sensibilizzati attraverso gli eventi; 120 MPME formalizzate e supportate attraverso accesso al credito, supporto in kind e amministrativo, servizi alle imprese; 200 MPME formate in gestione, elaborazione del prodotto, marketing e commercializzazione; 1.500 famiglie che hanno visto aumentare il loro reddito.
Il progetto PONTI, finanziato dal Ministero dell’Interno, ha contribuito a contrastare le cause profonde delle migrazioni in Senegal ed Etiopia, attraverso la promozione dell’occupazione delle donne e delle giovani generazioni e il coinvolgimento delle diaspore nello sviluppo di attività sostenibili. Le attività sono state svolte nelle zone di Addis Abeb, regione di Wolayita e Tigray in Etiopia e Dakar, Pikine, Thiès, Guédiawaye, Kaffrine, Linguère in Senegal. Molto ricco il partenariato mobilitato per il rafforzamento della resilienza delle comunità a forte rischio migratorio e la promozione del ruolo “ponte” delle diaspore: ONG italiane e internazionali, associazioni delle diaspore, organizzazioni di base e istituzioni locali, cooperative e GIE.
PONTI è stato un intervento pilota innovativo che ha riservato alle comunità della diaspora in Italia un ruolo primario svolto a stretto contatto con le istituzioni e le OSC nei due Paesi di origine. La strategia di lavoro prevedeva la valorizzazione delle capacità istituzionali, tecniche e metodologiche dei partner e delle istituzioni locali, lo sviluppo di micro, piccole e medie imprese innovative e sostenibili e gestite da donne e giovani, la facilitazione dell’accesso alle opportunità di formazione e impiego e infine la diffusione di buone pratiche. PONTI ha favorito l’acquisizione di competenze e promosso la micro-imprenditoria e l’impiego dei gruppi più vulnerabili (giovani e donne) per creare nuove opportunità di lavoro e di investimento in settori produttivi e sostenibili. Sono state sostenute attività imprenditoriali in settori economici che presentavano un grande potenziale in termini di aumento del reddito e potevano contribuire allo sviluppo di nuove attività. Sono state supportate, infatti, esperienze pilota per la creazione di opportunità di investimento anche per i migranti di ritorno e per i membri della diaspora. I settori selezionati sono stati: sviluppo agricolo integrato e sostenibile (anche attraverso l’uso di fonti di energia rinnovabili e sistemi di irrigazione efficienti), sviluppo dell’eco-edilizia, artigianato tradizionale e design, servizi alle imprese e gestione di impresa.
PONTI ha facilitato il trasferimento di competenze e di capacità professionali e finanziarie delle diaspore nei settori economici identificati. La diaspora senegalese in Italia si mostra oggi molto incentrata sugli investimenti nel Paese di origine e i legami con le realtà economiche del Paese sono forti; la diaspora etiope, numericamente inferiore, intrattiene anch’essa importanti relazioni con il proprio Paese di origine, ma su tematiche più legate allo sviluppo e alla solidarietà. Il progetto intendeva facilitare i migranti nell’instaurare un solido collegamento economico con i loro Paesi d’origine, identificando quei soggetti più motivati e professionalmente capaci di avviare un percorso imprenditoriale “ponte”.
Le Organizzazioni della Società Civile, grazie al consolidamento – avvenuto tramite il progetto –delle competenze e della rete di cui sono entrate a far parte, sono oggi riconosciute pienamente nel loro ruolo di acceleratori di processi di trasformazione sociale ed economica.
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