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Paesi di intervento
Il progetto intende fornire supporto economico tramite l’assistenza economica incondizionata (unconditional cash assistanc) alle famiglie con un’alta vulnerabilità economica (rifugiate e giordane) e con almeno un minore con disabilità residenti nel Governatorato di Karak, nel sud della Giordania.
Attraverso l’assistenza economica incondizionata, infatti, le famiglie saranno in grado di migliorare in generale le loro scelte di spesa durante la fase di recupero e di resilienza, aumentando il loro consumo di cibo e la disponibilità di denaro. Così, saranno messi in condizione di soddisfare meglio i bisogni primari della famiglia essendo in grado di superare le barriere dei costi e, sul lungo periodo, di beneficiare di un sistema integrato e inclusivo di protezione e assistenza sociale.
All’assistenza economica, infatti, ARCS affiancherà un sistema di referral efficace ed efficiente che e permetterà ai membri delle famiglie beneficiarie di trovare più facilmente un impiego oltre a tessere relazioni con possibili datori di lavoro e con la comunità locale in generale, favorendo così la loro integrazione nel settore lavorativo e una maggiore possibilità di accesso al reddito.
Il progetto si svolgerà nel sud della Giordania, a Karak, dove i rifugiati siriani, già in uno stato di estrema vulnerabilità e a rischio di un ulteriore displacement, non hanno le risorse fisiche, mentali e finanziarie per far fronte alla crescente povertà causata dalla pandemia Covid-19. Il Governatorato di Karak si trova nel sud della Giordania a circa 120 km da Amman, ospita 8.499 rifugiati siriani e 417 rifugiati di altre nazionalità e ha un tasso di disabilità del 10.8%.
Nella località d’intervento del progetto (Al Karak, Al Qaser e Al Maszaá) la carenza di servizi pubblici di welfare, la scarsa presenza di organizzazioni internazionali che offrono supporto dell’area stanno influenzando negativamente il benessere e la qualità della vita delle famiglie più vulnerabili, in particolare quelle con persone con disabilità, inclusi i minori, le cui necessità in termini di cure, affitto, utenze e cibo sono drasticamente aumentate. Gli effetti della crisi di COVID-19, poi, hanno ulteriormente deteriorato le risorse finanziarie delle famiglie, soprattutto di quelle con membri con disabilità, riducendo le loro fonti di sostentamento e la loro disponibilità economica per far fronte ai loro bisogni primari essenziali.
Il progetto ha dunque l’obiettivo rafforzare le capacità delle famiglie rifugiate e giordane maggiormente vulnerabili con minori con disabilità residenti nel Governatorato di Karak, di soddisfare i loro bisogni primari essenziali, contribuendo così a mitigare l’impatto socioeconomico della pandemia COVID-19. Inoltre, una maggiore liquidità faciliterà le famiglie nell’uscire da una condizione di isolamento e marginalizzazione, favorendo così la loro integrazione e il senso di comunità che andrà oltre il termine del progetto.
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