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Paesi di intervento
ARCI Modena è il capofila di questo progetto che intende supportare la creazione di opportunità di impiego autonomo di donne e giovani nel Governatorato di Tataouine, contribuendo a rafforzare e integrare quanto ARCS ha realizzato nell’area attraverso altri interventi. Il progetto appoggia la creazione di piccole imprese di donne e giovani nell’ambito agricolo, del piccolo allevamento e tessile (che forniscono prodotti base) e del commercio (che fornisce sbocchi di mercato).
Il progetto ha raggiunto i seguenti beneficiari diretti: 11 giovani donne hanno seguito le formazioni e 10 di loro hanno creato una microimpresa. Queste hanno generato dodici posti di lavoro per un totale quindi di 23 persone; 100 donne parte dei cinque Gruppi di Sviluppo Agricolo sostenuti da ARCS beneficiano direttamente del nuovo punto vendita che ha offerto loro un punto di commercializzazione per i prodotti. Riguardo i beneficiari indiretti: 2.700 persone (la popolazione di cinque villaggi nel Governatorato di Tataouine).
ARCI Modena è il capofila di questo progetto che intende supportare la creazione di opportunità di impiego autonomo di donne e giovani nel Governatorato di Tataouine, contribuendo a rafforzare e integrare quanto ARCS ha realizzato nell’area attraverso altri interventi. Con le attività svolte dal 2016 nell’ambito del progetto “TER-RE” sono sorti cinque Gruppi di Sviluppo Agricolo che raggruppano circa 120 donne, le quali, grazie a strutture, attrezzature e formazioni, realizzano una vasta gamma (oltre 40) di prodotti alimentari, cosmetici e tessili sulla base di materie prime locali e delle loro conoscenze tradizionali. Nel 2018 è stato lanciato a livello nazionale il marchio “TATAOUI”, che rappresenta questi prodotti. La produzione artigianale di queste donne, oltre a costituire per loro stesse, le loro famiglie e i loro villaggi un’occasione di reddito, stimola la produzione delle materie prime utilizzate (prodotti orticoli, piante aromatiche, fichi, datteri, argilla, lana, coloranti naturali) ed è un potenziale volano per altre iniziative imprenditoriali a livello commerciale.
Il presente progetto sostiene la creazione di questo indotto, appoggiando la creazione di piccole imprese di donne e giovani nell’ambito agricolo, del piccolo allevamento e tessile (che forniscono prodotti base) e del commercio (che fornisce sbocchi di mercato). Sono stati organizzati corsi di formazione ed è stata fornita assistenza tecnica, così come un fondo di sostegno per l’avvio delle attività imprenditoriali che ha garantito apporti sia finanziari sia in materiali e attrezzature. Il progetto ha contribuito alla creazione di 10 imprese che hanno significato un’occasione di nuova occupazione per giovani e donne della regione e che integrano la filiera dei prodotti artigianali (alimentari, tessili e cosmetici) realizzati localmente e commercializzati con il marchio TATAOUI che rappresenta le iniziative imprenditoriali delle donne di 5 villaggi della Regione. Le imprese contano inoltre sull’apertura di un punto vendita dei prodotti a Tataouine, per commercializzare i loro prodotti artigianali e biologici: un locale che è diventato punto di riferimento delle iniziative del territorio a sostegno delle produzioni locali.
Il progetto include inoltre un programma di promozione dei prodotti del territorio e lo scambio di buone pratiche. In questo senso, è stata organizzata una visita di studio nel Modenese per presentare modelli efficaci di associazionismo e di imprese sostenibili. La visita rivolta a 5 beneficiarie tunisine intendeva rafforzare le loro capacità e competenze organizzative e gestionali anche attraverso l’organizzazione di cicli di formazione. La visita in Italia ha visto il coinvolgimento di Legacoop (formazione agricola), Bottega d’Oltremare (commercio equo), Officina Progetto Windsor Park, circolo ARCI (che ospita la scuola di arabo e che vede una buona rappresentanza della comunità tunisina a Modena), Africa Libera, Associazione di coop. Int., Associazione della Casa delle donne, Amici della Tunisia, Associazione di tunisini/e a Modena che favorisce la diffusione e la conoscenza del progetto presso la comunità tunisina.
Ha iniziato a funzionare la rete di irrigazione goccia a goccia che copre due dei tredici ettari del terreno del Centro di Formazione di Chebedda e al contempo sono stati avviati i lavori di ristrutturazione degli edifici
di Alberto Sciortino – Uno studio dell’Unicef dei giorni scorsi ha diffuso dati allarmanti sulla situazione dell’infanzia nel Paese. 61,4% dei bambini tra 0 e 5 anni sono obesi o a rischio obesità. Con il progetto SELMA siamo al lavoro anche per questo.
di Alberto Sciortino – Dopo i mesi della chiusura totale delle attività nel Paese, tra marzo e giugno scorsi, anche in Tunisia, come altrove, il ritorno alla vita normale continua a essere precario, complice il periodo estivo appena trascorso, ma soprattutto il senso di incertezza per la diffusione dei contagi da COVID19, nuovamente in crescita nelle ultime settimane.
di Alberto Sciortino – Che la crisi sanitaria si sarebbe ben presto trasformata in crisi sociale era chiaro a molti, in Tunisia. E oggi é nuovamente esplosa la rabbia dei giovani disoccupati di Tataouine.
di Alberto Sciortino – Ad oggi, la temuta esplosione del contagio in Tunisia non si é verificata. I casi accertati hanno da poco superato i mille (di cui circa 250 ancora attivi e solo 11 ospedalizzati), e i decessi la quarantina, che, su oltre 11 milioni di abitanti, fanno della Tunisia una dei paesi meno colpiti dalla pandemia.
di Alberto Sciortino – Costretta da anni a negoziare le proprie strategie economiche con le organizzazioni finanziarie internazionali in cambio di prestiti, é chiaro che la Tunisia da sola (come del resto la maggior parte dei Paesi africani) le risorse per superare questa crisi non potrà trovarle.
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