Sono Matteo, ho 27 anni e sto per partire per un progetto con il Servizio Civile Universale.
Ho maturato l’idea di provare a intraprendere questa esperienza circa un anno fa, quando stavo completando il mio primo anno di Magistrale in Cooperazione internazionale. Pensavo a un modo per poter viaggiare, scoprire nuove culture, conoscere nuove persone ma soprattutto crescere professionalmente e umanamente e, guardandomi intorno e confrontandomi con amiche ed amici che avevano preso parte a diversi progetti di Servizio Civile, ho deciso di candidarmi per il progetto “Youthquake” in Tunisia sull’imprenditorialità sociale e l’empowerment femminile e giovanile.
La principale motivazione che mi ha spinto a candidarmi per questo specifico progetto riguarda il mio interesse verso le tematiche e le attività previste, oltre all’ambizione di crescere professionalmente grazie all’opportunità di lavorare sul campo ad un progetto di Cooperazione internazionale. Mi darà l’opportunità di potermi mettere in discussione, di poter consolidare o riconsiderare la fiducia verso percorsi di vita futuri, di interfacciarmi con altre culture, di imparare da esperti del settore e di imparare nuove lingue.
Più cercavo altre idee o riflettevo su possibili percorsi da intraprendere, più mi rendevo conto di quanto questa tipologia di esperienza rappresentasse la migliore delle opzioni per me, in questo momento e a queste condizioni. Ho iniziato a studiare la storia del Servizio civile, a capirne e condividerne i valori e la missione, a studiare la cultura e la storia della Tunisia e sentivo dentro di me un richiamo che si faceva sempre più intenso e sempre più coerente.
A circa un mese dall’avvio del progetto, l’entusiasmo e l’impazienza di partire si stanno facendo sempre più grandi. A Roma, in occasione della formazione con “ARCS Culture solidali”, ho conosciuto altri ragazzi e ragazze che, come me, partiranno in giro per il mondo. Abbiamo da subito creato un bellissimo gruppo ed abbiamo iniziato a condividere impressioni, ambizioni e racconti di vita. Nel prossimo futuro, anche se lontani, ci sentiremo parte di un progetto comune perché ognuno di noi, insieme agli altri, vivrà una piccola grande esperienza di crescita personale.
Allora, si parte?