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Paesi di intervento
(da nena-news.it) – La “capitale” dell’Isis non è ancora del tutto libera, 300 miliziani resistono. E non è nota la sorte dei 275 islamisti evacuati in questi giorni
Leggi tutto(da nena-news.it) – Kamikaze nella capitale: 17 morti. Il «califfato» riprende la città di al-Qaryatayn, controllata dal governo. E a Raqqa resiste. Lunedì strage Usa: 45 morti, per lo più civili, usati come scudi umani dagli islamisti
Leggi tutto(da linkiesta.it) – Vendette private, o politiche, o tribali. Così mentre la guerra va via l’odio resta nella città siriana. La vera ricostruzione sarà quella del tessuto sociale, distrutto da anni di guerra. Ed è un’impresa disperata.
Leggi tutto(da repubblica.it) – La denuncia di Amnesty International. I miliziani della Mobilitazione tribale Sab’awi hanno compiuto rappresaglie nei confronti di abitanti dei villaggi, sospettati di avere legami con il sedicente stato islamico
Leggi tutto(da left.it) – Una volta consegnatisi nelle mani dei militari, molti di loro sono stati torturati, uccisi e fatti sparire; uomini, donne e bambini
Leggi tutto(da nena-news.it) –
Il presidente turco tuona contro il premier iracheno: “Stai al tuo posto. Parteciperemo alla battaglia per la città”. Intanto l’esercito di Baghdad ammassa truppe alle porte della roccaforte dell’Isis, ma il timore è la divisione settaria del paese
(da nena-news.it) –
Nella battaglia decisiva è il conflitto a mantenere vivi gli interessi esterni. Usa: fine del dialogo con la Russia. L’Isis spadroneggia: strage ad Hasakah
(da repubblica.it) –
Oggi Consiglio di emergenza Onu. L’Osservatorio siriano per i diritti umani aggiunge che il bilancio potrebbe aggravarsi:. Esercito conquista zona a nord della città in mano ai ribelli. Lavrov: “Dubito che il raid della Coalizione Usa sulle truppe di Assad sia stato un errore”
(da nena-news.it) –
Il campo profughi palestinese è considerato dalle autorità giordane una roccaforte del jihadismo. L’analista Mouin Rabbani. «Solo ridando un futuro e una speranza a chi li ha perduti si può rispondere al radicalismo religioso»
(da left.it) –
Prosegue il nostro viaggio nel Kurdistan iracheno a pochi chilometri dai confini del Califfato. Come è cambiata la città sede del parlamento regionale curdo a causa della guerra con Daesh?
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