Quadro dei ragazzi e delle ragazze dell'accademia di belle arti di Herat

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La situazione in Afghanistan è grave e pericolosa. La riconquista del paese da parte dei talebani, avvenuta lo scorso 15 agosto, ha riportato le lancette dell’orologio indietro di 20 anni.

Migliaia di persone sono costrette a nascondersi in rifugi precari per sfuggire alla repressione e alle violenze. Hanno paura per la propria vita e per quella dei loro cari. Chiedono di poter lasciare subito il Paese in sicurezza, di scappare verso la libertà.

Le milizie talebane, sin dai primi momenti, hanno dimostrato la totale mancanza di rispetto dei diritti umani e il mondo intero ha assistito alle repressioni delle proteste democratiche della società civile afgana.

Nonostante le rassicurazioni verso la comunità internazionale, i talebani si sono resi protagonisti di ripetuti e sistematici attacchi alla popolazione civile, di minacce e violenze nei confronti di persone attiviste per i diritti e impegnate nel giornalismo indipendente, civili considerati “collaborazionisti” del precedente governo.

Oggi in Afghanistan le donne vedono nuovamente negati i principali diritti: sono escluse dalla vita politica e lavorativa e le più giovani in particolare non hanno più accesso all’istruzione e sono obbligate a matrimoni forzati. 

L’Italia istituzionale e civile si è impegnata fin da subito nell’evacuazione di persone bisognose di protezione internazionale. 

Raccolta fondi per il diritto allo studio delle bambine afghane per le artiste e gli artisti afghani

Quadro dei ragazzi e delle ragazze dell'accademia di belle arti di Herat

Dipinto di Elaha R.

ARCS, che aveva operato in Afghanistan, ha lavorato in estate per sostenere evacuazioni sicure in emergenza e continua a monitorare la situazione di crisi umanitaria, garantendo ove possibile una sistemazione protetta alle fasce vulnerabili, grazie alla collaborazione con ong partner italiane presenti in loco, nella speranza di un’uscita sicura dal Paese. 

ARCI, grazie alla disponibilità di tante famiglie italiane e insieme ai suoi Circoli Rifugio, ha deciso di impegnarsi nell’iniziativa dei corridoi umanitari e accogliere donne, bambini, studentesse, attiviste e attivisti dei diritti umani e giornalisti e giornaliste afgane, bisognose di protezione internazionale secondo quanto previsto dalla normativa nazionale e internazionale.

ARCS e ARCI insieme per non dimenticare l’Afghanistan e per offrire, soprattutto a tante donne e ragazze, un’occasione di rinascita e un futuro libero da paure e violenze.

Visionarie, con ARCS, ARCI e il corso Global Humanities dell’Università La Sapienza lancia la campagna raccolta fondi “il cinema e l’audiovisivo italiani per il diritto allo studio delle bambine afghane per le artiste e gli artisti afghani

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CAUSALE: Visionarie per le donne afghane

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